“Non condannate Hamas”: e così Mélenchon aizza gli islamici contro la giornalista

"Non condannate Hamas": e così Mélenchon aizza gli islamici contro la giornalista

L’orientamento di certa sinistra sulla guerra tra Israele e Hamas ha tenuto banco sin dal 7 ottobre. Chi non ha mai fatto mistero delle sue posizioni è il leader dell’estrema sinistra francese Jean-Luc Mélenchon, che non ha mai speso una parola di condanna nei confronti di Hamas, puntando invece il dito contro lo Stato ebraico. Ma guai a fargli notare l’incoerenza: con le sue violente invettive potrebbe scatenarvi contro una campagna di odio. Per informazioni chiedere alla giornalista Ruth Elkrief, volto di punta del canale d’informazione Lci.

I fatti. Domenica Ruth Elkrief ha ospitato nella sua trasmissione “L’événement du dimanche” Manuel Bompard, coordinatore nazionale della France insoumise (Lfi), ossia il partito di Mélenchon. Nota per la sua tenacia, la giornalista ha incalzato il politico di sinistra sulle sue posizioni su Hamas e sul brutale attacco del 7 ottobre: “Non avete riconosciuto il carattere terroristico dell’attacco del 7 ottobre e non avete mostrato particolare empatia per gli ostaggi e le donne stuprate e mutilate”. Bompard ha improvvisato una reazione, scagliandosi contro la cronista, rea di affermare“cose totalmente false”.

Evidentemente infastidito dalle domande scomode della giornalista al suo pupillo, Mélenchon ha deciso di metterci il faccione e di attaccare personalmente la giornalista. Un affondo violentissimo, tale da aizzare gli islamici contro la professionista: “Ruth Elkrief. Manipolatrice. Se non si insultano i musulmani, questa fanatica si indigna. Che vergogna! Complimenti Manuel Bompard per la risposta. Elkrief riduce tutta la sua vita politica al suo disprezzo dei musulmani”. Un vero e proprio assalto alla libertà dei giornalisti, tale da costringere le autorità ad intervenire per evitare il peggio.

Il ministro Gérald Darmanin ha deciso per precauzione di assegnare una scorta a Ruth Elkrief, stigmatizzando senza mezzi termini il j’accuse di Mélenchon. Il titolare degli Interni ha denunciato con forza “l’irresponsabilità” dell’ex candidato alle presidenziali, reo di“prendere di mira” una giornalista che “aveva già ricevuto numerose minacce in passato”, le sue parole ai microfoni di BFMTV-RMC. Non sono mancate le intimidazioni in rete nei confronti della giornalista, che si è detta “ferita” per le critiche rivolte alla sua professionalità. Ringraziando i politici, i vertici di TF1 e i colleghi per il sostegno, ha aggiunto:“Si tratta di difendere la libertà dei giornalisti di porre domande che danno fastidio”.

Da destra a sinistra, condanna unanime nei confronti di Mélenchon. Il portavoce del governo Olivier Veran ha biasimato il “vile attacco” del leader di LFI. A destra, Eric Ciotti lo ha accusato di “lanciare fatwa oscure e volgari” e di essere un “collaboratore degli islamisti”, mentre Laurent Wauquiez lo ha accusato di “incarnare politicamente il nuovo antisemitismo”, “probabilmente per puro cinismo elettorale”. Anche la sinistra ha stroncato le esternazioni di Mélenchon: la segretaria nazionale dell’EELV Marine Tondelier gli ha chiesto di “cancellare” le sue dichiarazioni contro Ruth Elkrief.

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