La delegazione sì, il leader no: a sinistra sia Elly Schlein che – figurarsi – Giuseppe Conte, sempre pronti a scendere in piazza contro questo e contro quello, contro l’antisemitismo si defilano. Oggi pomeriggio, nella romana piazza del Popolo, le Comunità ebraiche italiane hanno chiamato a raccolta l’intero mondo politico e culturale per «dire no all’antisemitismo e al terrorismo». Parole d’ordine semplici e universali, che non richiedono alcuno schieramento sul conflitto in corso. Hanno risposto in molti: ci saranno alte cariche istituzionali come il presidente del Senato Ignazio La Russa, leader politici di governo (Tajani, Salvini) e di opposizione (Calenda, Renzi). Non quelli dei principali partiti della sinistra, però. Elly Schlein ha tentennato, ne ha discusso con i suoi, è stata sollecitata da più parti ad esserci. Alla fine ha deciso di annunciare l’adesione ufficiale del suo partito, che sarà presente con una folta delegazione, ma di non andare di persona, causa «altri impegni».
Forse per non ritrovarsi in piazza con i leader di centrodestra ma senza Conte, e per non esporsi alle critiche della sinistra pro-palestinese. Più imbarazzante il caso M5s: solo ieri sera, dopo l’annuncio dell’adesione Pd e frenetiche consultazioni interne, hanno fatto sapere che anche loro manderanno «una delegazione». Cogliendo di sorpresa gli organizzatori Ucei: «Non ne sapevamo nulla, lo abbiamo scoperto dalle agenzie». Per il Pd ci saranno l’ex ministro Guerini, il sindaco Gualtieri, Zingaretti, Alfieri, Quartapelle, Sensi, Fassino, Picierno e molti altri. Non ci sarà il responsabile Esteri del Pd Peppe Provenzano, ma la sua è un’assenza giustificata: è in Israele per una missione ufficiale del Pse, con incontri a largo spettro con i partiti della sinistra, il presidente Herzog, esponenti dell’Autorità palestinese.
Una missione che rende ancor più curioso il fatto che due esponenti dem come Roberto Speranza e Arturo Scotto (già dirigenti del defunto partitino dalemiano Articolo 1) stiano organizzando in proprio un’altra missione a Gerusalemme Est. Dal Pd arriva un freddo «no comment» e qualche malizioso ricordo: «D’Alema si faceva fotografare sottobraccio coi leader di Hezbollah e definiva loro e Hamas ’non terroristi ma movimenti politici’», dice un dirigente. Da Art.1 si spiega che «è ancora presto per parlarne», che «ci stiamo lavorando», che ci saranno incontri con i palestinesi «ma anche con la sinistra israeliana» e che «non c’è nulla di strano: abbiamo da anni molte relazioni lì». Non le stesse di D’Alema, si spera.