Il trucco della “calamita”. Nave fermata e multata

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Il fattore «calamita» delle Ong del mare, sempre smentito seccamente, viene filmato dallo stesso aeroplano di ricognizione dei talebani dell’accoglienza. La versione fornita ai media rilancia falsamente la notizia di migranti annegati per colpa dei libici che sono intervenuti nelle loro acque di ricerca e soccorso. Il risultato è che la Guardia costiera italiana infligge un fermo di 20 giorni alla nave tedesca attraccata a Crotone, dove ha sbarcato i migranti, e 3300 euro di multa per avere attirato i migranti mettendoli in pericolo.

«Alla vista della nave Humanity 1, nr. 43 migranti si buttavano in acqua nuotando verso i gommoni in dotazione alla Ong nel frattempo calati in mare – si legge nel verbale di fermo – rischiando di perdere la vita a causa delle condizioni del mare in atto e della bassa temperatura dell’acqua».

Alle 8 del mattino del 30 novembre il velivolo Sea bird della Ong tedesca Sea Watch avvista e riprende un gommone grigio stracolmo di gente partito dalla Libia. La posizione è fra le 30 e 40 miglia dalla costa. Il video girato dall’aeroplano mostra la motovedetta libica Zawiya, donata dall’Italia, che arriva sulla scena. Quando si affianca al gommone alcune decine di migranti salgono a bordo, sicuramente non felici di tornare in Libia, ma senza particolari reazioni. Poi si vede benissimo che altri migranti si gettano in mare cominciando a nuotare per allontanarsi dalla motovedetta. Un atto volontario, che non è stato minimamente provocato dai libici.

Il sito di Repubblica, però, postando il video e ricevendo le veline sulla vicenda spara un titolo del seguente tenore: «Migranti muoiono in mare dopo l’abbordaggio dei libici». Il testo spiega che «la motovedetta libica donata dall’Italia intercetta un gommone carico di migranti. A decine, caduti in acqua, perdono la vita sotto gli occhi dell’aereo Sea bird». In realtà nessuno risulta annegato e il gesto apparentemente folle di tuffarsi è stato provocato dal pull factor, l’effetto attrazione della Ong Sos Humanity. A poca distanza c’è un Rib, un gommone di soccorso della nave Humanity 1, pronto a raccogliere i «naufraghi». Quando i migranti l’hanno visto non ci hanno pensato due volte e si sono lanciati in mare per raggiungere il personale della Ong e lo sbarco garantito in Italia. Negli ultimi secondi del video girato da Seabird si vede chiaramente il gommone che recupera i migranti.

Nonostante l’evidente effetto calamita è sempre l’Italia che concede un porto sicuro, Crotone, ai quasi 200 migranti a bordo di Humanity 1. Il 2 dicembre vengono sbarcati e per la nave scattano fermo e ammenda. Il capitano, Joachim Ebeling, nega, ma secondo la Guardia costiera ha ignorato «le numerose chiamate radio con le quali la vedetta libica ordinava di tenersi a distanza per non creare intralcio alle operazioni di salvataggio».

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