L’apertura del 54esimo parlamento neozelandese si è svolta in un modo a dir poco singolare che non ha mancato di accendere il dibattito: nel corso della cerimonia, durante la quale è previsto un giuramento di fedeltà al sovrano del Commonwealth da parte dei parlamentari, un politico maori ha infatti infranto il protocollo, seguendo una procedura diversa.
Rawiri Waititi, membro del partito maori Te Pati, ha voluto pronunciare il giuramento nella sua lingua e poi esibirsi nella danza haka, per poi giurare fedeltà a Re Carlo III in un secondo momento.
L’esibizione in Parlamento
Secondo le norme vigenti in Nuova Zelanda, durante l’apertura del Parlamento tutti i parlamentari sono chiamati a giurare fedeltà al capo di stato della Nazione. Si tratta di un protocollo rodato, contro cui i rappresentanti del partito Te Pāti Māori protestano da tempo. Il giuramento deve essere pronunciato in inglese, anche se è concessa la lingua Maori.
Nel corso della cerimonia, i maori hanno così voluto esprimersi a modo loro, generando però non poche polemiche. Ha fatto discutere, infatti, la danza del politico Rawiri Waititi, eseguita in Aula in mezzo agli altri parlamentari.
Una volta che gli è stata data la parola, Waititi ha pronunciato un giuramento nella sua lingua. In seguito ha poi dichiarato, in inglese, perché tutti capissero: “Io, Rawiri Waititi, giuro che sarò fedele e porterò la vera fedeltà ai nostri discendenti. Secondo le pratiche e i valori Maori, svolgerò le mie funzioni e i miei doveri ed eserciterò i miei poteri in conformità con il trattato di Waitangi”. Dopo queste parole, Waititi si è alzato dalla sua postazione e ha cominciando ad eseguire la danza haka, accompagnando i movimenti con un canto tradizionale.
Come altri cinque compagni del suo partito, Waititi ha scelto di infrangere il protocollo, facendo prima un giuramento al suo popolo e alla sua terra, per poi giurare fedeltà al sovrano inglese in un secondo momento. Al termine della haka, infatti, il politico ha raggiunto il microfono e proclamato in lingua Maori: “Io, Rawiri Waititi, dichiaro e affermo solennemente e sinceramente che sarò fedele e porterò vera fedeltà a Sua Maestà Re Carlo III, ai suoi eredi e successori, secondo la legge”.
Un insulto a Carlo III?
A scatenare l’acceso dibattito in Nuova Zelanda non è stata solo la scelta di giurare prima nei confronti del proprio popolo e poi di Re Carlo, e di effettuare la danza haka in Parlamento. Sarebbe polemica anche per le parole Maori utilizzate per giurare lealtà al sovrano britannico.
I rappresentanti del partito Te Pati hanno infatti pronunciato le parole “Kingi Tiare” o “Kīngi harehare”. Se Kingi Tiare significa effettivamente “Re Carlo”, Kīngi harehare avrebbero il significato di “Re eruzione cutanea”. Un errore di comprensione o di pronuncia? Oppure un insulto al sovrano?
“Ci sono molti significati per molte cose“, ha spiegato ai giornalisti la co-leader di Te Pāti Māori Debbie Ngarewa-Packer, come riportato dal The Guardian.