Eccolo là nella pioggia del luna park della Brianza, Max Allegri da Coteto, acciuga per i suoi concittadini livornesi, corto muso per tanti. Contestato, osannato, ricontestato, riosannato ciclicamente dai suoi detrattori e dai suoi tifosi. Il fine giustifica i mezzi quando si vince e chi non risica non rosica quando si perde.
Polemiche aperte con diversi giornalisti che non sopportano la sua lingua tagliente come il libeccio.
Il libeccio, quello vero, quello che provocando le cicliche mareggiate sul litorale ha distrutto uno dei luoghi iconici per tutti i calciatori livornesi, il mitico “gabbione” dei bagni Pancaldi, dando l’occasione a Max di dimostrare la sua concretezza. Con “pochi spicci” (per lui) ha occupato, magari non pensandoci troppo, diverse pagine dei giornali del lunedì. Esorterei chiunque, milionario, a fare lo stesso per risolvere diversi problemi del nostro Paese.
Magari i fratelli Inzaghi potrebbero dare una mano al calcio piacentino (forse già lo fanno). Oppure Marco Verratti (coi suoi 45 milioni all’anno) destinare qualcosina al Manoppello, dove ha giocato quattro stagioni da ragazzino, un periodo che sicuramente lo ha formato. Chissà se anche lui l’ha già fatto.
Gigio Donnarumma si ricorderà delle vespe dello Juve Stabia e dei campetti di Castellammare? Forse sì…
Perché non imitare Danilo Gallinari nel suo progetto “We playgroind togheter”? Rifare un campo da basket ogni anno nella propria città. Sicuramente sono sentieri gia percorsi da tantii campioni o ex campioni dello sport. Oso sperarlo. Oso pensare che siano ben consigliati.
Istituirei, nel mio mondo ideale, una scuola per la gestione dei troppi soldi guadagnati da questi figli nostri. Buttarli come fanno tanti di loro è un delitto. Conosco già le critiche e le contestazioni che siete pronti ad avanzare. La risposta è sì, darei il 5 per cento del mio stipendio per opere sociali se lo desse anche uno dei succitati miliardari. A bientot!