“Zia, papà ha ucciso mamma. Corri”: queste le parole del maggiore dei due figli di Vincenza Angrisano – la 42enne uccisa martedì scorso ad Andria dal marito Luigi Leonetti – al telefono chiamando la sorella della madre a cui ha chiesto aiuto poco dopo il delitto. La conferma è contenuta nell’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dalla gip di Trani, Anna Lucia Altamura. L’altro figlio della vittima, 12 anni, avrebbe reso noti particolari delle continue liti tra i due genitori. Discussioni scaturite dalla volontà della donna di mettere la parola fine al matrimonio.
Ricostruendo quanto accaduto quel pomeriggio del 28 novembre, nell’ordinanza il gip si è soffermato anche sul killer, sottolineando che il“nelle sue dichiarazioni non tralasciava di aggiungere di aver serbato il proprio intendimento omicidiario, non nascondendo che questo pensiero aveva attraversato la sua mente”. Ricordiamo che prima dell’efferato omicidio, Vincenza Angrisano aveva comunicato al coniuge la sua intenzione di andare via per prendere il più piccolo dei figli da scuola per poi non fare più rientro a casa. Rientrata a casa per un’esigenza del bambino, la donna sull’uscio della porta del bagno, sarebbe stata colpita più volte al petto e all’addome con un coltello.
Il marito di Vincenza Angrisano ha successivamente composto il 118 per richiedere l’intervento dei sanitari: la donna“a suo dire stava ‘per morire'” ma ha aggiunto anche“di non volerle dare soccorso, affermando per ben tre volte ‘non mi interessa'” aiutarla. Una volta giunti i sanitari, Leonetti avrebbe confessato: “Ho commesso una fesseria – le sue parole – venite sopra, sono stato io. Sta qui”. Per il gip,“uno degli aspetti di maggiore rilevanza concerneva la maturazione dell’intento omicidiario, a partire da quanto occorso il 23 novembre” quando l’uomo prende a schiaffi la moglie facendola finire in ospedale con 4 giorni di prognosi.
Nel provvedimento si legge che“da quel momento in poi, particolarmente durante le sue ore lavorative” l’uomo “dichiarava di aver sedimentato l’idea di uccidere sua moglie. Non aveva ben chiaro il momento, né il luogo, né la modalità, ma questo pensiero si era riproposto più volte nella sua mente. Aveva pensato di ucciderla mentre la stessa stava dormendo sul divano in cucina, aveva pensato, comunque, di ucciderla in qualche modo. Il tutto poi era stato ancor più sostenuto dal fatto che la donna gli aveva comunicato il giorno prima” del delitto“di aver preso in affitto un appartamento e che si sarebbe trasferita dal 20 dicembre”.