È stato sfondato il muro dei 400 pedoni morti sulle strade italiane dall’inizio dell’anno: ad oggi questa tragica conta ha raggiunto quota 401, di cui 257 uomini e 144 donne, oltre la metà over 65. Ultima in ordine di tempo, la donna di 31 anni di origine albanese deceduta dopo essere stata travolta da un’auto mentre camminava lungo la Statale 16 a Rimini, e nove i morti nell’ultima settimana.
Lo scorso anno le vittime erano state 485, in aumento del 3% rispetto ai 471 morti del 2021, e del 18,6% sul 2020, l’anno di esplosione della pandemia, quando furono 409, mentre erano diminuite del 9,2% rispetto al 2019, prima del Covid, quando morirono 534 pedoni. I dati sono contenuti nel report in tempo reale dell’Osservatorio Pedoni dell’Asaps, l’associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, in collaborazione con Sapidata. Sono dati comunque parziali, perché non tengono conto dei gravi feriti che molto spesso perdono la vita negli ospedali anche a distanza di mesi: Istat infatti conta solo i decessi nei primi trenta giorni dal sinistro. Molti pedoni sono stati uccisi nel luogo più sicuro, sulle strisce pedonali dei centri urbani, nonostante sia prevista la perdita di otto punti della patente in caso di mancata precedenza da parte dei conducenti di veicoli, o mentre camminavano tranquilli sul marciapiede. Nel Lazio è una vera strage con 66 decessi, un sesto del totale, di cui 37 a Roma; seguono Lombardia, con 48, e Campania, con 42, ma i numeri sono preoccupanti anche in Veneto (37) ed Emilia-Romagna (35). Suddivisi per mese, 53 decessi sono avvenuti a gennaio, 36 febbraio, 31 marzo, 18 aprile, 21 maggio, 32 giugno, 38 luglio, 37 agosto, 52 settembre (una carneficina che ha superato anche il 2019, prima del Covid), 47 ottobre, 32 novembre, quattro all’inizio di dicembre. Dal report Asaps risulta che gli anziani sono i più indifesi: oltre la metà delle vittime, 210 pedoni, avevano più di 65 anni, mentre 17 pedoni avevano meno di 17 anni, tra cui una bimba di appena sei anni scappata dalla guerra in Ucraina e morta a Potenza. «Occorre lavorare sui controlli ma anche sull’infrastruttura stradale – ribadisce il presidente Asaps, Giordano Biserni – mettendo in evidenza agli automobilisti la presenza di un luogo sacro per la sicurezza sulle strade. Ancora pirati e ubriachi si rendono protagonisti delle morti dell’utente più debole della strada».