Incarico a Vannacci, niente politica

Incarico a Vannacci, niente politica

Da soldato a saggista e ritorno, tutto in un’estate e in uno scampolo d’autunno. Tramonta in pochi mesi la carriera di scrittore e la prospettiva di una nuova carriera in politica per il generale Roberto Vannacci, che – trasferito a Roma dal ministero della Difesa – nei prossimi giorni riceverà l’incarico di capo di stato maggiore del comando delle forze operative terrestri del comando operativo dell’esercito. Evidentemente anche il ministro Guido Crosetto (che aveva bollato le affermazioni del Mondo al Contrario, il controverso libro del generale, come «farneticazioni») crede più nelle sue qualità come soldato che come saggista. Così il Mondo al contrario s’addrizza, le polemiche possono evaporare, e l’uomo con le stellette ripone la penna e riprende il moschetto.

O quasi. Perché anche la nomina di un militare diventato così divisivo solleva comunque polemiche, e perché lo stesso Vannacci non rinuncia a lasciare aperto uno spiraglio per l’avventura in politica. «Continuo a fare il soldato, chi ha millantato una mia discesa in politica lo ha detto erroneamente, almeno per il momento, perché ho sempre detto che non mi precludo nulla nel futuro», spiega sornione il generale. Aggiungendo che continuerà a presentare il suo libro, «da privato cittadino», pur ostentando soddisfazione per il «ruolo prestigiosissimo» e «adeguato alla mia esperienza» ricevuto. Pace fatta anche con Crosetto che, spiega il generale, «dopo il nostro incontro si era espresso chiaramente dicendo che avrei avuto un nuovo incarico». Anche perché, aggiunge l’ex comandante della Folgore, «non ho mai avuto dubbi sul fatto di non aver commesso mancanze disciplinari o violato codici militari». E se il responsabile diritti del Pd Alessandro Zan chiede lumi a Crosetto sulla nomina ritenendo l’assegnazione di quell’incarico a Vannacci «un pericolo per la Costituzione e per quei cittadini italiani che continua ad attaccare», il generale si difende: «Chi fa polemica – spiega – ha già mostrato di non essere preparato, asserendo delle sue verità non vere». Più sottile l’attacco, sempre dal fronte dem, di Arturo Scotto, che nella nomina legge «una vera e propria partita di giro interna alla destra. Per toglierlo da eventuali competizioni elettorali future. Promuovere per rimuovere, insomma». Esulta dal campo opposto il vicepremier Matteo Salvini, che augura buon lavoro a un «leale e coraggioso servitore dell’Italia e degli italiani». Congratulazioni a Vannacci anche dal segretario di Indipendenza Gianni Alemanno, che a proposito delle polemiche tra Crosetto e il generale, ironizza: «Chi è farneticante Vannacci o Crosetto? A Vannacci vanno tutte le nostre più sincere congratulazioni, a Crosetto tutta la nostra preoccupazione».

A tentare di spegnere il ritorno di fiamma delle polemiche per il nuovo incarico di Vannacci arriva una precisazione da fonti dello stesso ministero della Difesa, che chiariscono come quella nomina «non sia una promozione», ma la mera chiamata a un ruolo che «non comporta relazioni con altre istituzioni». In serata la replica del ministro Crosetto alle polemiche, che vengono definite «strumentali». «Non è stato nè promosso nè retrocesso», ha aggiunto Crosetto, che ha invitato a evitare le «scarse o superficiali informazioni». Sempre il titolare della Difesa ha specificato che le «Forze terrestri che ha un suo comandante, il Generale Camporeale e un vice comandante, il Generale Ristuccia, Comandante delle Forze Operative». Oggi Vannacci inizierà il suo periodo di affiancamento a Roma.

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