Dopo una fase di precompilazione, scatta ufficialmente oggi Il click day per le assunzioni di colf e badanti (ma anche baby sitter) non residenti in UE, per l’anno in corso, come indicato sul portale del Ministero dell’Interno ( https://portaleservizi.dlci.interno.it/ ). La scadenza per la trasmissione delle domande di nulla osta, prevista dal Decreto Flussi 2023, è il 31 dicembre ma, considerando che le istanze saranno valutate in ordine cronologico, è necessario attivarsi il più rapidamente possibile; per l’invio telematico della domanda serviranno le credenziali Spid o Cie. Autorizzato, per l’anno in corso, l’ingresso di 9.500 persone, da destinare ad assistenza familiare e socio-sanitaria, stessa quota prevista rispettivamente per 2024 e 2025.
Saranno 136.000, complessivamente (dati del Ministero dell’Interno) i lavoratori non comunitari che potranno fare ingresso regolarmente in Italia: di questi, 52.770 gli ingressi per lavoro subordinato non stagionale, 680 quelli per lavoro autonomo e 82.550 per lavoro subordinato stagionale. La fase di precompilazione dei moduli di domanda si è svolta, in base alle varie categorie, fra il 30 ottobre e il 26 novembre, mentre, sempre per ciascuna categoria, sono state fissate tre giornate di click day, il 2, il 4 e il 12 dicembre, di cui quella odierna dedicata alle istanze relative a colf e badanti.
Click day colf e badanti: termini e requisiti
A indicare le istruzioni per l’inoltro delle domande di nulla osta al lavoro nell’ambito del Decreto Flussi è la circolare n. 5969/2023 del Ministero dell’Interno. Per quanto concerne il lavoro domestico, viene introdotta la possibilità di presentare domande di ingresso per lavoratori stranieri da indirizzare verso l’assistenza familiare e sociosanitaria indipendentemente dai paesi di origine, per un totale di 28.500 ingressi nel triennio in corso, cioè 9.500 ingressi previsti annualmente, fra il 2023 e il 2025.
L’invio dovrà avvenire tramite il modello A-bis messo a disposizione dal Ministero, in cui bisognerà indicare la retribuzione prevista dal CCNL di settore, pari almeno all’importo dell’assegno sociale (503,27 euro mensili). L’istanza di nulla osta potrà essere presentata sia in caso di lavoro a tempo determinato che indeterminato, così come per l’orario pieno o per il part time. Le richieste potranno essere presentate anche da un componente del nucleo familiare dell’assistito, da comunità religiose, case famiglia, comunità di recupero e/o assistenza disabili, le comunità focolari, convivenze militari.
Passaggi da seguire
Gli adempimenti necessari da svolgere per presentare l’istanza sono contenuti in un vademecum di Assindatcolf, e comprendono la verifica del reddito imponibile, la verifica di indisponibilità di lavoratori, l’asseverazione della certificazione. Vediamoli nel dettaglio:
Verifica reddituale: in caso di datore singolo, il reddito imponibile non deve essere inferiore a 20.000 euro, mentre se il nucleo è composto da più familiari l’importo arriva a 27.000 euro (vengono considerati sia il reddito del coniuge e dei parenti entro il secondo grado di parentela, anche se non conviventi, sia eventuali redditi esenti certificati, come l’assegno di invalidità); non è previsto alcun limite se il datore è una persona non autosufficiente.
Verifica indisponibilità di lavoratori: prima di inviare la domanda di nulla osta al lavoro, i datori di lavoro domestico sono tenuti a verificare l’indisponibilità presso i Centri per l’impiego di lavoratori già presenti sul territorio nazionale, passaggio che si effettua inviando richiesta all’Anpal.
Asseverazione della certificazione: dev’essere rilasciata da professionisti abilitati o associazioni specifiche (organizzazioni datoriali firmatarie del Protocollo d’Intesa del 3 agosto 2022) in merito alle condizioni reddituali del datore e delle condizioni contrattuali che si vogliono offrire al lavoratore, con la finalità di attestare il rispetto dei requisiti reddituali e delle condizioni previste dal CCNL di categoria.
In particolare, per quanto riguarda le assunzioni di personale per assistenza socio-sanitaria, bisognerà fare riferimento ai CCNL del personale dipendente delle realtà del settore, in base al livello di appartenenza dei lavoratori. I datori di lavoro potranno essere in questo caso associazioni organizzate, fondazioni e istituzioni di assistenza e beneficenza operanti nel settore socio sanitario, in caso di fatturato o reddito imponibile non inferiore a 30.000 euro annui.
Cosa succede dopo la presentazione della domanda
Come detto, le domande saranno valutate in base all’ordine cronologico di presentazione. L’impegno definitivo della quota relativamente al lavoro non stagionale sarà da considerarsi valido all’acquisizione, entro 60 giorni, del parere positivo espresso sull’istanza, o quando, in assenza di parere, siano decorsi i 60 giorni previsti dal T.U.I. (Testo Unico sull’Immigrazione).
Il datore di lavoro riceverà automaticamente il nulla osta, cosi come le Ambasciate italiane dei Paesi di origine di colf e badanti che, a loro volta, rilasceranno il visto d’ingresso per consentire l’arrivo in Italia e l’immediata assunzione per lo svolgimento dell’attività lavorativa. L’assunzione verrà poi formalizzata firmando il contratto di soggiorno presso lo Sportello Unico e, successivamente, il datore di lavoro dovrà trasmettere la comunicazione obbligatoria all’Inps.