Malore per lo psichiatra Alessandro Meluzzi, operato d’urgenza. Condizioni gravi

Malore per Alessandro Meluzzi, operato d'urgenza. Condizioni gravi

Paura per lo psichiatra, criminologo e saggista Alessandro Meluzzi, ricoverato d’urgenza per un malore mentre si trovava nel suo studio di Rimini per ricevere i pazienti. Le condizioni del noto personaggio televisivo 68enne sono apparse subito gravi tanto da chiamare immediatamente il 118. Il malore è avvenuto sabato e Meluzzi è stato trasportato d’urgenza all’ospedale l’Infermi di Rimini.

Le gravi condizioni

Viste le condizioni, i medici del nosocomio riminese lo hanno poi trasferito d’urgenza al Bufalinidi Cesena, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico durato diverse ore. Dai primi riscontri pare che Meluzzi sia stato colpito da una emorragia cerebrale causata dalla alta pressione sanguigna. Dopo l’intervento è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale e al momento non sono state fornite informazioni sul suo attuale stato di salute, in attesa del bollettino medico che sarà diramato tra qualche ora.

Chi è Meluzzi

Nato a Napoli nel 1955 lo psichiatra ha trascorso la sua infanzia a Rimini, luogo natale della madre, dove ha attualmente uno studio. Personaggio televisivo, saggista criminologo ed ex politico, dopo la militanza nel Partito Comunista Italiano e nel Partito Socialista Italiano, Meluzzi è stato eletto parlamentare con Forza Italia alla Camera dei deputati nel 1994 e al Senato nel 1996.

Lasciata Forza Italia, ha aderito all’Udr di Cossiga, a Rinnovamento Italiano e alla Federazione dei Verdi, prima di approdare all’Udeur di Mastella nel 2000 e concludere l’esperienza parlamentare nel 2001. Consacrato diacono della Chiesa cattolica greco-melchita, ha lasciato il cattolicesimo per entrare nella Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala Antico Orientale di cui è diventato primate nel 2015 con il nome ecclesiastico-patriarcale di Alessandro I. Sulla pagina Facebook del professore, stamattina è statao pubblicato un brevissimo messaggio: “Preghiamo uniti“.

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