«Dietro a qualsiasi reggiseno ci sono un architetto e un ingegnere» dice Giorgia Fuini, responsabile dell’ufficio stile donna di Intimissimi. La signora è reduce da un anno abbondante di lavoro per preparare una collezione di 40 pezzi in collaborazione con Jennifer Lopez che non si è limitata a fare da testimonial intitolando il progetto «This is me now» come la sua nuova canzone, ma ha preso parte al processo creativo dall’inizio alla fine. Insomma pare che per un solo reggiseno ci siano voluti 15 «sdifettamenti» come si chiamano in gergo le modifiche strutturali per rendere perfetto il capo. In questo pochi hanno la competenza tecnica della Fuini entrata nel Gruppo Calzedonia nel 1996, l’anno in cui è nato il marchio Intimissimi. A sentir lei per fare un reggiseno che funzioni ci vogliono fino a 70 passaggi. Si comincia dal disegno per poi passare al rendering e infine al mockup: un progetto architettonico. A questo punto ci si occupa degli aspetti tecnico-funzionali: l’impianto dei ferretti, i rinforzi, le doppiature e chi più ne ha più ne metta. Poi c’è il lato estetico della faccenda e qui Jlo ha dato il meglio di sé chiedendo oltre ai colori (verde giada, nero e champagne) una serie di accessori tipo la collanina in strass anticati da appendere alle spalline oppure il ciondolo a forma di colibrì (il suo animale-portafortuna, simbolo di grazia e resilienza) agganciato sotto l’incavo tra i seni. Il risultato? Una collezione eccezionale che sta avendo un successo planetario.
Come è nata l’idea di lavorare con Jennifer Lopez?
«È una donna bellissima che piace alle donne, non fa paura e soprattutto non ha paura di niente: a più di 50 anni è un’icona di stile e sensualità, un personaggio perfetto per lanciare messaggi positivi».
Non basta un bel reggiseno per avere il suo fisico…
«È proprio questo il punto. Per preparare le collezioni si usa una taglia standard che è la seconda, ma abbiamo 1654 negozi nel mondo e lì puoi trovare fino alla settima. Cinque taglie di differenza possono addirittura stravolgere l’immagine di un reggiseno perché con il volume aumenta il peso e allora devi inserire qualcosa nelle bretelle per evitare che scavino dei solchi nella pelle delle spalle. Poi ci vogliono degli speciali rinforzi in certi punti. Il nostro sogno è offrire il glamour a tutte le donne indipendentemente dalla taglia e dall’età. Con questa collezione ci siamo riusciti».
La bustaia francese Herminie Cadolle lanciò la moda del reggiseno all’Expo di Parigi nel 1900 con una specie di mantra: «Contiene i forti, rinforza i deboli, solleva i caduti e avvicina i dispersi». Quelli che avete fatto con Jlo cosa fanno?
«Esattamente questo. In più c’è un modello con un particolare tipo di ferretto che fa miracoli: anche un seno modesto prende la forma della coppa di champagne considerata ideale dai chirurghi estetici».
E le donne che non hanno un marito come Ben Affleck e una vita sotto i riflettori utilizzano davvero i gioielli da biancheria?
«È la moda del momento. Con un vestito scollato oppure sotto a una maglia leggera e trasparente stanno benissimo. E poi sono tutti staccabili grazie ai gancetti tipo collana o braccialetto. Insomma ci si può anche giocare. Non per niente Jennifer è stata inflessibile su questo punto: ci ha fatto testare non so più quante volte le nuanches dei colori e il tipo di cristallo anticato da utilizzare: non doveva mai essere troppo sfacciato».
Quando e dove vi siete incontrati con lei?
«Nel suo studio su Sunset Boulevard dove lavorano circa 20 persone. Jennifer ha un manager che si chiama Benny Medina e due stylist che si occupano a tempo pieno di lei. Abbiamo interagito con tutti loro e poi con due persone del suo staff di comunicazione».
Che tipo è?
«Simpatica, gentile e alla mano. Una vera professionista».