Juve fino alla fine

Juve fino alla fine

Lezione imparata, con il brivido. Dopo i due ko in campionato della passata stagione, la Juventus batte il Monza 2-1 e si porta in testa alla classifica almeno fino a domani sera, quando l’Inter renderà visita al Napoli. Nel finale, i fuochi d’artificio: alla rete di Rabiot aveva infatti risposto nel recupero il 18enne argentino Valentin Carboni (proprietà Inter), prima che Gatti scaraventasse in rete il pallone decisivo.

Il Monza comincia senza un vero centravanti, la Juve conferma Vlahovic al fianco di Chiesa. Tradotto: i brianzoli vorrebbero che la Signora si sbilanciasse un minimo, ma il piano partita va quasi subito a farsi benedire. E così, dopo l’errore dal dischetto dello stesso Vlahovic (bravo Di Gregorio, sia sulla prima conclusione del serbo che sul successivo tentativo di tap-in: il fallo era stato commesso da Kyriakopoulos su Cambiaso), gli ospiti non hanno nemmeno il tempo di rammaricarsi: angolo di Nicolussi Caviglia, colpo di testa vincente di Rabiot e prima rete segnata dai bianconeri al Monza dopo il nulla di fatto della stagione passata.

Non un caso, il gol da calcio piazzato: sui 21 realizzati fino a oggi, ben cinque sono infatti arrivati in questo modo a conferma dello strapotere fisico della squadra di Allegri e della cura che evidentemente viene posta durante la settimana nel preparare situazioni di questo genere. Brava la Juve, allora: con il rientrante Alex Sandro più attento del solito in difesa, Nicolussi Caviglia maggiormente a proprio agio in mezzo al campo rispetto al turno precedente e un Cambiaso piacevole conferma in quanto a personalità e idee di gioco. Di contro, la squadra di Palladino è troppo compassata e senza punti di riferimento offensivi: Colpani e Ciurria sono come ingolfati, sulle fasce non c’è sbocco e Szczesny non deve in pratica mai intervenire almeno fino a metà gara nonostante un’incursione di Gagliardini. Traguardo cui la Juve arriva non solo in vantaggio, ma anche avendo sfiorato il raddoppio con Gatti su azione d’angolo (appunto…) e ancora con una conclusione dal limite di Rabiot.

Palladino non può fare altro che ricorrere a Colombo e Mota fin dall’inizio della ripresa per restituire alla sua squadra un’identità tattica credibile. L’attaccante di scuola Milan si fa vedere quasi subito, ma è tutto il Monza adesso a giocare un calcio più sensato: la Juve si chiude, ricorre anche a Milik e Danilo (al rientro, schierato da centrocampista) e il massimo che concede fino a un quarto d’ora dalla fine è un tiro da fuori di Pessina. Seguono assalti anche convinti, fino al rocambolesco epilogo: Carboni gol già oltre il 90esimo, quindi Gatti (in mezza mischia) per la gioia bianconera.

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