L’annoso tema dell’invasione di campo della magistratura ai danni della politica – denunciato meritoriamente dal ministro della Difesa Guido Crosetto in un’intervista al Corriere della Sera – torna al centro del dibattito pubblico italiano. La cosiddetta “opposizione giudiziaria” alla quale faceva riferimento Crosetto non si allontana molto né dalla realtà dei fatti né dall’opinione maggioritaria degli italiani. L’ultima rilevazione realizzata da Ipsos per il Corriere della Sera ci fornisce un’ulteriore conferma: più di un italiano su due vede nella magistratura chiari “fini politici”.
Un paradosso eloquente: la maggioranza degli italiani vede nel ruolo delle toghe, figure terze per definizione, un tratto politico netto. Un trend che va analizzato parallelamente all’indice di fiducia nei confronti dell’intera magistratura. Dal 2011 ad oggi, infatti, il sostegno verso i magistrati ha subito un crollo verticale: dal 67 di dodici anni fa al 38 di soli due anni fa. Entrando nel merito delle affermazioni espresse dal ministro Crosetto la situazione, se possibile, è ancora più preoccupante. Se poco più di un quinto degli italiani (il 22%) condivide l’idea che ci sia un gruppo organizzato di magistrati che si oppone al governo, il 35% è convinto che, sia pure in modo non organizzato, esistano magistrati che si pongono obiettivi politici. Il dato certo è uno solo: l’idea che un qualche “inquinamento politico” sia presente nel potere giudiziario è maggioritaria tra gli italiani. E come dargli torto. Sostenere il contrario significa chiudere un occhio, anzi due, davanti ai congressi di alcune correnti della magistratura con la presenza fissa di esponenti politici di tutti i colori. Vedi, per esempio, il congresso dei magistrati di Area giustizia democratica dello scorso settembre che ha visto tra gli ospiti d’onore la segretaria dem, Elly Schlein, e il leader pentastellato Giuseppe Conte. Il tono politico, anche se celato dai riti formali di un congresso, purtroppo è sotto gli occhi di tutti.
Davanti al ruolo partigiano di una parte della magistratura, un maggiore controllo in sull’operato dei giudici diventa quasi una formalità. Nell’ultimo consiglio dei ministri l’esecutivo ha approvato la cosiddetta “pagella” dei magistrati. Una scelta ritenuta valida dalla maggioranza dell’opinione pubblica. Secondo i dati dell’ultimo sondaggio Ipsos, ripreso dal Corriere della Sera, la pagella viene approvata dal 36% degli intervistati mentre solo il 26% sceglie di bocciarla. Tra questi ultimi, ovviamente, ci sono la maggioranza degli elettori del Partito democratico. A ben vedere un classico dell’ultimo trentennio: mentre gli italiani trovano ogni occasione buona per denunciare una parte della magistratura politicizzata, la sinistra chiude gli occhi e continua per la sua strada fallimentare.
Nota metodologica:
Sondaggio realizzato da Ipsos per Corriere della Sera ( a cura di Lucio Formigoni) presso un campione proporzionale della popolazione italiana maggiorenne per quota di genere, età, livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 1.000 interviste, condotte mediante mixed mode CATI/CAMI/CAWI tra il 28 novembre e il 30 novembre 2023.Documentazione completa su www.sondaggipoliticoelettorali.it