Toghe senza freni: manette a 30.778 innocenti

Crosetto si difende in aula: 30mila innocenti in cella

«Non pensavo che qualcuno potesse contestare un ministro che viene a rispondere a una interpellanza». Guido Crosetto, febbricitante, parla nell’Aula semivuota di Montecitorio. Nel mirino delle opposizioni c’è l’allarme lanciato dal ministro della Difesa sulle possibili inchieste ai danni del governo. «Mi hanno chiesto di essere presente in Antimafia? Certo. Me lo ha chiesto il Copasir e io certo. Ho dato la disponibilità a venire alla Camera? Certo. Sono venuto a rispondere con 39 di febbre. Però mi è stata chiesta una cosa (era stato il Pd a richiederla ndr) a cui ho detto no. Di sostituire l’informativa sul Medio Oriente di mercoledì che è fondamentale e importante».

L’aula non è certo gremita. Sono una trentina i deputati presenti a Montecitorio: tra questi i leader di M5S e Pd, Giuseppe Conte ed Elly Schlein, mentre c’è l’assenza pressoché totale di Alleanza Verdi Sinistra che pure aveva tuonato nei giorni precedenti. «In questi giorni è stato messo su un plotone di esecuzione ad personam: trasmissioni, insulti, interpretazioni malevole delle mie parole. Onorevole Della Vedova, sono profondamente colpito dal tentativo di mistificazione delle mie parole. Che anche lei, che conosco da decenni, sta cercando di mettere in piedi». Un botta e risposta al vetriolo che poi si stempererà più tardi con un caffè condiviso dai due alla buvette.

Crosetto mette il dito nella piaga: «Parliamo di numeri. Ad esempio, dei 30.778 innocenti in manette negli ultimi 20 anni, disconosciuti, non importanti…Possiamo parlare di tutto se volete». Il vero caso è questo.

«Non ho nessun problema a confrontarmi su frasi che io non trovo gravi. Non ho attaccato e non attaccherò mai le toghe – spiega – Non ho detto che a me raccontano di incontri segreti, di cospirazioni. Do lettura di alcuni interventi pubblici che reputo gravissimi in cui qualcuno ha parlato di una magistratura che deve avere una fisiologica funzione antimaggioritaria a tutela dei diritti». Crosetto, insomma, non nasconde la convinzione che in Italia sia pressoché impossibile aprire un dibattito sereno sul rapporto tra politica e magistratura. «C’è chi ha detto che il ruolo della magistratura deve essere quello di riequilibrare la volontà popolare. Ma chi ha responsabilità deve essere terzo: pensate se questa frase la avesse pronunciata un generale o un prefetto. Ho ricevuto messaggi che mi dicono sei un pazzo, che coraggio, farai la fine di Craxi, sarai un obiettivo. Ma non mi sono posto il tema della mia tranquillità personale, ho posto il tema di riflettere su un argomento», «forse ho sbagliato in questo ultimo anno a non riprendere una parte di quel ruolo politico che il ruolo di ministro della Difesa mi ha impedito di fare per senso delle istituzioni».

In serata il ministro non nasconde una certa amarezza per alcune reazioni della magistratura. «In Parlamento ho auspicato una riflessione serena. Per tutta risposta, alcuni magistrati mi attaccano, dimostrando di non avere nemmeno colto il senso del mio discorso» spiega. «Ve lo confesso: sono molto turbato da questa aggressione gratuita e ingiustificata al ministro della Difesa, in un momento così delicato. Ad esempio la replica tanto arrogante e offensiva quanto gratuita del segretario di Md, che fa finta di non capire e stravolge il mio pensiero, non può essere liquidata in modo così sbrigativo».

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