Alitalia licenzia 2.688 dipendenti. La società ha scritto una lettera a governo e sindacati specificando che non può reimpiegare i “lavoratori attualmente sospesi in cassa integrazione”. Attualmente nella compagnia ci sarebbe una situazione di “eccedenza di personale.” Ecco cosa è successo.
La lettera
Alitalia ha specificato all’interno della lettera inoltrata a governo e sindacati che “l’avvio di una procedura che determina, suo malgrado, licenziamenti per riduzione di personale”. Quanto scritto è datato primo dicembre 2023 e specifica che si tratta di lavoratori che attualmente ricevono la Cigs, si tratta di una prestazione economica a carico dell’INPS a favore dei dipendenti delle imprese che si trovano in difficoltà produttiva per cause che non possono essere risolte nel breve periodo.
I ministeri e i sindacati
La missiva è stata inoltrata al ministero del Lavoro, a quello dei Trasporti e a quello del Made in Italy. Inoltre quanto scritto è stato inviato anche ai sindacati. La lettera cita: “La scrivente è impossibilitata al reimpiego dei lavoratori attualmente sospesi in cassa integrazione. Sebbene non siano stati ultimati i processi di ricollocazione e non siano valutabili i loro esiti definitivi, la loro natura volontaria e la mancata produzione, allo stato, di esiti del loro svolgimento (che è comunque ancora in corso) determinano, sempre allo stato, una situazione di eccedenza di personale che, allo stato, coincide con il bacino dei lavoratori sospesi in Cigs a zero ore e che è, quindi, quantificabile in 2.688 unità”. I lavoratori in questione hanno garantita la Cigs fino al 31 ottobre 2024.
La proroga della cassa integrazione
Nell’estate del 2023 venne concessa la proroga di un altro anno della cassa integrazione straordinaria a zero ore. Il termine fu fissato al 31 ottobre 2024 con alcune condizioni ovvero il tetto d’importo non poteva oltrepassare il 60% della retribuzione. Inoltre l’ammortizzatore sociale poteva arrivare al massimo a 2.500 euro mensili. Il termine non poteva essere prorogato. Il contributo del Fondo volo faceva crescere la Cigs fino all’80% della retribuzione, non erano previsti importi massimi per usufruire della misura. Inoltre 290 dipendenti della ex Alitalia hanno optato per il piano di politiche attive del lavoro. Questi soggetti sono in attesa di essere collocati dalle regioni Lombardia e Lazio grazie all’aiuto di Confindustria, Confcommercio e Confcooperative.