Il campo largo di Elly Schlein e Giuseppe Conte è solo la succursale del nuovo diamante della gauche nostrana: la Cgil di Maurizio Landini. E se questa notizia, almeno a livello politico, veniva confermata dalle cronache quotidiane, l’ultimo sondaggio Emg/Adnkronos è la prova del nove: il nuovo leader della sinistra? Per un italiano su quattro è il capo del sindacato più rosso d’Italia, Maurizio Landini. L’ex avvocato del popolo Conte e la stella nascente dem Schlein finiscono rispettivamente secondi e terzi nel podio della sinistra.
La farsa, come spesso accade dalle parti della sinistra, non è finita. Se per un italiano su quattro il segretario della Cgil è il vero leader dell’opposizione, la percentuale raddoppia tra gli stessi elettori di centrosinistra: tra questi uno su due vede Landini come possibile futuro numero uno. Tra i principali ammiratori di Landini, forse anche per assenza di leadership dalle parti del Nazareno, troviamo gli elettori dem. In particolare risponde sì a Landini leader il 42% degli elettori del Partito democratico e il 30% degli elettori pentastellati. L’ennesima pugnalata alle spalle nei confronti di Elly Schlein e del suo cerchio magico, in crisi di identità e di consenso da qualche mese a questa parte.
Le altre domande dell’ultima rilevazione Emg/Adnkronos, se possibile, sono ancora più impressionanti per dem e soci. A domanda secca, “Tra Landini, Conte e Schlein chi vorrebbe come leader della sinistra?”, il 32% degli intervistati sceglie Landini, il 30% Giuseppe Conte e solo il 20% Elly Schlein. Cambiando l’ordine degli addendi la somma non cambia: l’effetto Schlein, costruito ad hoc dalla sinistra mediatica e giornalistica, è solo un miraggio. Dall’altro lato, invece, il massimalismo landiniano, condito dal suo continuo modus operandi ideologico, stanno cominciando a fruttare per il segretario della Cgil e compagni. Il dato certo è uno solo: la Cgil, da quando Schlein è diventata la nuova segretaria del Pd, ha cominciato a rivestire un ruolo politico tout court.
Dal canto suo il segretario della Cgil, seppur senza smentire un suo ruolo politico decisivo, prova ad abbassare i toni.“No comment, parlo solo dal palco”, così Landini reagisce, o meglio, non reagisce al sondaggio che lo vede al 48% come possibile leader del centrosinistra, prima di salire sul palco per l’intervento da piazza Matteotti, a Napoli.“Dicono che il sindacato vuole fare politica – ha aggiunto dal palco di Napoli il numero uno della Cgil – che Landini e Bombardieri ci vogliamo candidare. Io sinceramente mi sono rotto le scatole. C’è una campagna aperta sui giornali e in tv, addirittura fanno dibattiti su questo, ma sono dibattiti sul nulla. E sapete perché lo fanno? Perché non vogliono confrontarsi con le proposte che noi stiamo facendo loro. Non vogliono discutere e contrattare con noi”. Questa la versione paradossale del segretario della Cgil, Maurizio Landini, a chiusura della manifestazione Cgil-Uil in corso stamattina.
Gli esempi che vanno in questa direzione però si sprecano: l’opposizione a priori di Landini nei confronti della manovra, l’asset sullo sciopero proclamato da Cgil-Uil contro il governo e, solo per ultimo, lo contro verbale ingaggiato dal numero uno del sindacato rosso con il leader del Carroccio Matteo Salvini. Tasselli di un puzzle più complicato: la scalata alla leadership della sinistra italiana.
Nota metodologica:
Il sondaggio è stato realizzato da Emg/Adnkronos. La rilevazione, basata su dichiarazioni anonime, è stata condotta con metodo mixed mode (Cati – Cami – Cawi). Il sondaggio è stato realizzato tra il 28 e il 30 novembre (campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne per sesso, età, regione, classe d’ampiezza demografica dei comuni). Documentazione completa su www.sondaggipoliticoelettorali.it