Niente taser o spray al peperoncino. Il dipendente di una gioielleria di Tokyo ha respinto l’assalto di due ladri utilizzando un’arma inventata centinaia di anni fa dai guerrieri samurai: il sasumata, un palo con due punte attaccate alla sua estremità. La mossa del commesso si è rivelata vincente, visto che i rapinatori sono fuggiti a gambe levate senza esser riusciti a rubare alcunché. In seguito, due di loro si sono volontariamente consegnati alla polizia. Un terzo complice è invece ancora ricercato. Al netto della vicenda, avvenuta nel quartiere Ueno, nel cuore della capitale del Giappone, la curiosità è ricaduta sullo strumento biforcuto impiegato dall’addetto del negozio.
Il furto avvenuto in Giappone
I fatti risalgono alla scorsa domenica. Secondo le prime ricostruzioni, due rapinatori di 18 anni, con il volto coperto da un casco, sarebbero entrati in una gioielleria e avrebbero iniziato a fracassare i banconi di vetro con sbarre di metallo. Ad un certo punto, i ladri sono usciti dal negozio per riunirsi con il terzo componente della banda. Sono stati inseguiti da un commesso. Quest’ultimo aveva in mano una versione moderna di una sasumata, traducibile come “forchetta”.
Un passante ha ripreso parte della scena, condivisa in un video diventato virale. Il filmato, girato intorno alle 18:45, inizia con il rumore di vetri rotti e le urla di una donna. Si materializza quindi l’addetto, in camicia bianca, che respinge i malviventi con il bastone, prima di colpire la loro moto, presumibilmente il mezzo che avrebbero dovuto usare per fuggire. I tre sono stati costretti a correre in una via laterale, inseguiti dall’inferocito impiegato.
Che cos’è il sasumata
I riflettori sono finiti sulla sasumata, improvvisamente diventato una nuova moda. Almeno a giudicare dalla valanga di ordini arrivati da un produttore di ricambi per auto che costruisce anche l’asta brandita dal commesso di Ueno. Secondo quanto riferito dal South China Morning Post, un lavoratore dell’azienda ha raccontato che il team di vendita ha iniziato a ricevere fino a 15 richieste di informazioni al giorno, il doppio rispetto a prima che la fallita rapina di Ueno diventasse virale sui social.
L’arma giapponese, che risale al 1300, ha insomma attirato l’attenzione di proprietari di gioiellerie di fascia alta e boutique di moda, desiderosi di avere con sé questo bastone per difendersi da eventuali rapinatori. La versione del XXI secolo si chiama Catch-Master Pro Cerberus, dal nome della divinità guardiana alle porte dell’inferno nella mitologia greca. Rispetto alla versione tradizionale, il design dello strumento è arricchito da una cintura flessibile caricata a molla che si avvolge automaticamente attorno al bersaglio per inabilitarlo.
L’antica arma dei samurai
In passato il sasumata, costituito da un semicerchio di metallo attaccato all’estremità di un lungo palo, era un’arma non letale legata alla classe dei samurai. Più di recente veniva utilizzata dalla polizia per bloccare i sospettati prendendoli per gli arti o addirittura per il collo. Il moderno sasumata costa quasi 200.000 yen (1.360 dollari), e si prevede che le sue vendite cresceranno di pari passo con il crescente interesse per il prodotto.
Il sito web della compagnia descrive il Cerberus come “uno speciale manganello push-and-catch che può sferrare un colpo mortale e privare l’intruso della sua libertà con un colpo solo”. L’azienda spiega che la sua sasumata pesa meno di 1 chilogrammo, “rendendola gestibile in situazioni improvvise anche delle donne”. E aggiunge che è ideale “per la prevenzione della criminalità negli esercizi commerciali e negli istituti scolastici”.