Provateci voi a essere Ornella Vanoni. Ha debuttato nel 1956 e ora, a 89 anni, pubblica un altro disco che non è il solito disco. Calma rivoluzionaria è stato registrato dal vivo con una band di sole donne, e già questo è un segnale: «Tutto è nato da una chiacchierata con Paolo Fresu, che mi ha rivelato che al festival jazz di Berchidda erano andate in scena tante bravissime pianiste, chitarriste… Allora mi sono detta: perché non fare un gruppo con qualcuna di queste talentuose musiciste?». Brava, così si fa.
Un esperimento. Ma anche la conferma che coraggiosi si nasce per caso ma solo il carattere ti consente di restarlo anche alla soglia dei 90 anni. Calma rivoluzionaria (che esce oggi in vinile e cd) è una raccolta dei classici più classici di Ornella Vanoni, da L’appuntamento a Una lunga storia d’amore passando per gli inevitabili omaggi ai suoi maestri ispiratori brasileiri come Vinicius De Moraes, Toquinho e Jobim e per alcune cover che sono sostanzialmente le linee decisive del suo identikit artistico. Intanto c’è Vita, di Mogol e Lavezzi, che è stata cantata per primo da Morandi. E c’è Anima, di Pino Daniele, davvero emozionante. E infine Ornella Vanoni canta Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco, con il quale l’amicizia è nata a inizio anni Sessanta: «Lui ha scritto questa canzone per sua madre e io l’ho cantata al Festival internazionale della canzone di Venezia. Ho vinto la Gondola e la critica disse che avevo sovvertito le regole della canzone per donna».
In fondo Ornella Vanoni ha cambiato tante regole, volendolo oppure subendolo, grazie a una personalità che tuttora si può verificare tutte le domeniche a Che Tempo che Fa da Fabio Fazio dove improvvisa, divaga, polemizza, si perde. È dirompente e trasgressiva oggi, figurarsi sessant’anni fa quando la sua storia d’amore con Gino Paoli era su tutti i rotocalchi: «Gino è quello che abita a Nervi, non risponde al telefono ma scrive molto bene e non è criptico perché i suoi primi versi sono la sintesi della canzone». Loro due hanno fantasticato anche di un concerto insieme: «I grandi amori non finiscono mai, si trasformano in grandi amicizie».
E una amicizia grande è anche quella con Samuele Bersani che ha scritto il testo del primo inedito di questo disco, Calma rivoluzionaria: «Ho sentito il brano originario di Marisa Monte e ho pensato che era giusto far uscire un brano del genere proprio adesso. Poi è stato completamente riscritto da Samuele, che è l’ultimo dei cantautori». Riflessivo e taciturno lui, esplosiva e provocatoria lei, insieme sono davvero un ossimoro come Calma rivoluzionaria. Molto più dolce è l’altra canzone pubblicata qui per la prima volta, Camminando, in sostanza un melodioso riconoscimento che la vita, tutto sommato, è davvero bella. Di certo la vita di Ornella Vanoni è stata finora una delle più belle enciclopedie musicalculturali del secondo Novecento (e oltre). Ha collaborato con giganti come Gil Evans o Herbie Hancock o George Benson. Per lei hanno scritto autori come Fo, Conte, De André, Fossati, Dalla, Mogol, Califano, Lauzi, Cocciante.
E grazie a lei la canzone d’autore italiana ha rotto le barriere che imprigionavano la donna in un cliché dal quale si poteva uscire solo di nascosto. Ornella Vanoni lo ha fatto alla luce del sole, anzi dei riflettori, e ancora oggi rimane la più giovane pur avendo sessantasette anni di carriera. Sessantasette.