“De Laurentiis stia al suo posto e paghi i debiti”, la bordata contro il presidente del Napoli

"De Laurentiis stia al suo posto e paghi i debiti", la bordata contro il presidente del Napoli

Non sono piaciute all’amministrazione comunale le parole pronunciate dal presidente Aurelio De Laurentiis prima del fischio di inizio del match di Champions League tra Real Madrid e Napoli, giocato sul terreno del Santiago Bernabeu lo scorso mercoledì 29 novembre. Il patron della società calcistica partenopea aveva espresso allora il proprio pensiero circa la possibilità di acquistare l’impianto dello stadio San Paolo, oggi dedicato a Diego Armando Maradona, e di apportarvi delle modifiche per migliorarlo e renderlo sempre fruibile a tifosi ed appassionati di calcio.

Le parole del presidente

Durante il prepartita, De Laurentiis era intervenuto ai microfoni di Amazon Prime Video per lanciare un messaggio diretto all’amministrazione comunale e nello specifico al primo cittadino di Napoli, prendendo direttamente spunto dalle caratteristiche del Bernabeu per avanzare la sua proposta.

“I grandi gestori del calcio devono fare in modo che questo calcio diventi più accessibile ai giovani, questo è un calcio che è ancora vecchio”, aveva esordito il patron del Napoli.“Gli stadi devono diventare dei luoghi utilizzabili 7 giorni su sette come il Bernabeu, bisogna puntare sui giovani”. Poi l’affondo diretto al sindaco del capoluogo campano.“Se lo juventino Gaetano Manfredi riuscirà a vendermi lo stadio”, aveva aggiunto De Laurentiis, “io prometto che nel giro di un anno lo faccio diventare lo stadio più bello d’Italia, se i consiglieri di Napoli si allineano per il bene della città sarebbe meglio”. “Noi abbiamo Pompei, la Reggia Caserta, Napoli è Campania è un tutt’uno, e questo De Luca lo ha capito che è concorda con me”, aveva spiegato in conclusione il presidente,“il calcio del Napoli è stato amato ai tempi di Sarri, ai tempi di Ancelotti, ai tempi di Spalletti, ai tempi di Mazzarri che ci ha fatto esultare in Europa per primo”.

L’affondo dell’amministrazione comunale

Irritato per le parole pronunciate da De Laurentiis in diretta nazionale, il consigliere comunale Nino Simeone non ha lesinato delle frecciate per replicare a quelle esternazioni definite fuori luogo.“Sono dispiaciuto per le parole al vento di De Laurentiis, se le poteva risparmiare, non hanno nesso con una legittima richiesta sua”, ha dichiarato Simeone durante il suo intervento a Radio Kiss Kiss, “sarà stata colpa della troppa adrenalina che provoca il Bernabeu”.

“Mi hanno sempre insegnato ad avere rispetto per le persone e le istituzioni e dire che i consiglieri non amano Napoli perché non vogliono dare lo stadio al Napoli è un qualcosa di sbagliato”, ha proseguito il consigliere, “deve stare al posto suo, le istituzioni si rispettano”. “La legge vale per tutti, anche per De Laurentiis che deve ricordarsi di essere un privato cittadino”, ha aggiunto Simeone, spiegando quindi che nel caso in cui il presidente abbia un progetto specifico, ha l’obbligo di seguire l’iter previsto come un normale cittadino. “Deve presentare un progetto e lo prenderemo in seria considerazione, a titolo gratuito non esiste niente al mondo”, ha aggiunto il consigliere, “posso dare a titolo gratuito qualcosa di mio, non qualcosa dei napoletani”.

De Laurentiis, peraltro, ha delle pendenze con il comune, e dovrebbe pensare prima a mettersi in regola con quelle, ha tenuto a sottolineare Simeone. “Il tema è questo, ci sono partite aperte con De Laurentiis: la società ha ancora delle situazioni che deve chiarire e c’è la disponibilità da parte dell’amministrazione e siamo tenuti a tenere i conti a posto”, ha sottolineato, “dovremmo partire da una piattaforma di intenti comuni, deve pagare tutto il pregresso e poi si lavora sul futuro”.

Insomma prima saldare quanto dovuto e poi pensare al futuro. “Spero che presto il Napoli prenda l’onere di mettere mano alla tasca per pagare dei debiti pregressi. Adesso si stanno maturando altri debiti dopo aver messo a posto quelli passati”, ha affondato Simeone, “sono facilmente recuperabili, la convenzione prevede che alcuni tipi di manutenzione sono a carico del Napoli. Se riesce a fare uno stadio nuovo lo chiamerò Aladino e non De Laurentiis”.

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