Non si ferma la pioggia di fuoco in Ucraina. Il ministro degli Interni di Kiev Igor Klymenko ha riferito che, nella notte tra mercoledì 29 e giovedì 30 novembre, i russi hanno lanciato sei missili S-300 contro diverse città nella regione del Donetsk, solo parzialmente occupata dalle forze di Mosca. “Nelle città di Pokrovsk, Myrnograd e Novogradivka sono state colpite abitazioni private, ci sono feriti. Potrebbero esserci ancora persone sotto le macerie”, ha riferito il membro del governo ucraino. Per ora non si hanno notizie di vittime e i feriti sarebbero dieci, tra cui quattro bambini, compreso uno di appena sei mesi. I soccorritori sono ancora al lavoro per trovare i dispersi intrappolati sotto i resti degli edifici distrutti.
Secondo la polizia di Donetsk, Pokrovsk è stata la città più colpita, con 11 case private, un edificio amministrativo e un istituto scolastico danneggiati. Uno dei missili è esploso nel cortile di un’abitazione, provocandone il crollo e intrappolando la famiglia del piccolo Eli, recuperato dai paramedici e trasportato in ospedale. Il bambino di neanche un anno non sarebbe in pericolo di vita. A Novogradovka, dove è stato colpito un grattacielo, si cercano ancora cinque persone sotto le macerie.
Sul suo canale Telegram, il capo dell’amministrazione militare dell’oblast Ihor Moroz ha steso un elenco di diverse altre località colpite sia nel Donetsk, sia nella regione di Lysychansk. Inoltre, secondo quanto riportato dal sito Rbc Ukraine, nei bombardamenti sarebbero stati coinvolti anche 21 droni kamikaze iraniani Shahed e tre missili Kh-59. Le forze contraeree ucraine sarebbero riuscite ad abbattere 14 velivoli senza pilota e due vettori.
Nell’ultimo periodo, la Russia ha intensificato i suoi attacchi contro il Paese invaso, un possibile preludio alla replica di ciò che è avvenuto lo scorso inverno. Nel 2022, l’esercito di Mosca ha bersagliato la rete elettrica ucraina nel tentativo di piegare la popolazione, facendole soffrire il freddo e la mancanza di acqua corrente. Molti osservatori ritengono che Vladimir Putin potrebbe ordinare di ripetere questa strategia, dato che che il Cremlino ha rimpinguato i propri arsenali nel corso del 2023. Visto il morale basso degli ucraini, un sintomo del quale è il sempre minor numero di volontari ai centri di reclutamento, una nuova campagna di bombardamenti nei mesi freddi potrebbe avere un effetto maggiore rispetto all’anno scorso, costringendo il comando di Kiev a ridurre le operazioni offensive e, soprattutto, a disperdere nuovamente i sistemi antiaerei in tutto il Paese.