Una multa (falsa) per sosta vietata che sfrutta il logo del Comune di Milano. È quanto hanno riscontrato decine di automobilisti del capoluogo lombardo che, di punto in bianco, questa mattina si sono ritrovati sul parabrezza della propria vettura una “notifica di violazione” con tanto di simbolo del Comune e un QR code per pagare la sanzione. Chiaramente si tratta di una truffa bella e buona, non di una versione 2.0 del verbale.
Come si presenta la falsa multa
Il foglietto viene lasciato sul parabrezza delle auto, sotto i tergicristalli. In alto a sinistra, sotto il simbolo del Comune di Milano, c’è scritto “Notifica di violazione – parcheggio errato“. Segue la targa del veicolo e un messaggio: “La polizia locale ha riscontrato una violazione“. Poi l’invito a collegarsi al QR code per provvedere al pagamento della sanzione: 25 euro con la possibilità di pagamento agevolato del 50 per cento se effettuato entro il termine di cinque giorni. Infine, per rendere più credibile la contravvenzione, c’è anche il riferimento al comma 8 dell’articolo 157 del codice della strada.
L’appello della polizia locale: “Non pagate”
Tutto falso. “Sono stati segnalati questi foglietti lasciati sul parabrezza di auto in sosta – è l’avvertimento dei vigili – La polizia locale avvisa i cittadini che si tratta di una truffa, non seguire le indicazioni“. “Da tempo a Milano la polizia locale non mette foglietti delle multe (Adi) sui parabrezza ma il sistema è elettronico, anche per evitare questi problemi – fanno sapere dal comando di piazza Beccaria a Milano Today –Per ricevere rapidamente un avviso di infrazione sul proprio telefono o computer basta iscriversi al Fascicolo del cittadino e inserire il proprio numero di targa“.
Come capire che si tratta di una truffa
Al momento non è ancora chiaro chi siano gli autori della truffa. Per certo vi sono tutti gli elementi per poter capire che si tratta di una multa farlocca. Anzitutto una contravvenzione per divieto di sosta oscilla tra i 40 e i 60 euro almeno, di sicuro più di 25 euro. Inoltre la sanzione viene ridotta del 30%, non dimezzata, se pagata entro i primi cinque giorni dalla contestazione o dalla notifica del verbale. E poi occhio alla data riportata sul fondo del finto verbale, è sbagliata: c’è scritto 29 novembre 2024.