Il Napoli di Mazzarri ha cuore. Ma la legge di Ancelotti è Real

Il Napoli di Mazzarri ha cuore. Ma la legge di Ancelotti è Real

Il Real Madrid e il Bernabeu restano stregati: nemmeno Mazzarri riesce nell’impresa di portare via punti dal mitico stadio spagnolo, terzo confronto in terra iberica e terzo ko. Se l’è giocata il Napoli, sprazzi di bel gioco e di manovre lineare, ma con le solite, imperdonabili amnesie difensive che hanno agevolato la rimonta dei blancos. Segnali importanti per il futuro lanciati da Mazzarri nella scelta degli undici titolari: di nuovo Meret tra i pali, a conferma quindi che il titolare è lui e non Gollini, e Simeone al centro dell’attacco, con Osimhen in panchina subentrato nella ripresa. «Non ha i novanta minuti nelle gambe» ha precisato il tecnico perché domenica c’è l’Inter al Maradona, mentre al cholito è andato il giusto premio per una lunga e paziente attesa, visto che gli era sfilato davanti pure Raspadori.

La gara non ha tradito i suoi prevedibili canoni, fase iniziale molto studiata sia da parte di Ancelotti che di Mazzarri, gli spagnoli non hanno pressato forte, viste le numerose assenze, ma hanno sempre cercato la profondità e la velocità di Bellingham e Rodrygo. Il palleggio di Kroos e Valverde contro quello di Lobotka e Zielinski è stata una delle chiavi fondamentali per interpretare il match del Bernabeu, come al solito gremito e a sorpresa zittito dall’improvviso vantaggio ospite: sfreccia Di Lorenzo, assist per Simeone e tap-in vincente. Gol inatteso che genera troppa euforia, perché dopo poco più di un minuto gli azzurri si fanno riprendere addirittura su una ripartenza dopo aver perso palla, gioiello di Rodrygo e pari. Che diventa vantaggio spagnolo con il solito Bellingham che punisce la dormita di Natan.

Si rialza subito il Napoli, che fa vedere le cose migliori dopo l’intervallo: con coraggio e personalità riprende il risultato con un’invenzione di Anguissa e spreca addirittura il nuovo vantaggio con Kvara, impreciso nell’assist a Osimhen. Nella sua fase migliore, però non piazza la zampata e deve affidarsi nel finale a Meret: tre miracoli del portiere non lasciano presagire la papera finale, il sinistro di Paz lo beffa e lui diventa complice di una sconfitta forse immeritata, ingigantita dal poker di Joselu nel recupero. Il pareggio del Braga nell’altra partita del girone sui tedeschi dell’Union Berlino dice che l’altro pass per gli ottavi di finale se lo contenderanno napoletani e portoghesi: sfida decisiva tra due settimane al Maradona.

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