Le Matriarchigne sono degli esseri mitologici con problemi collettivi di memoria a breve termine che non ricordano il motivo per il quale sono scese in piazza a manifestare. Escono dai loro rifugi decise a protestare pacificamente contro il femminicidio e quando arrivano in piazza, scordato il loro obiettivo, mettono a fuoco i luoghi di chi difende la vita, come se non avessero già il diritto di scegliere a riguardo della propria maternità. Se non fosse stato per le forze dell’ordine, oggi degli spazi attaccati rimarrebbero poche macerie peggio del PD. Non si tratta di un incidente di percorso, ma di un attacco premeditato di centinaia di leggendari animali mascherati e armati di ordigni incendiari e slogan propri del linguaggio pacifista delle Matriarchigne quali: “I Pro Vita si chiudono col fuoco, ma con i Pro Vita dentro, se no è troppo poco”. Un esempio di civiltà da parte di coloro che deplorano la guerra, i soprusi e l’abbattimento degli orsi problematici del Trentino.
Il movente è stato rivendicato dall’estremiste femministe Matriarchigne con un linguaggio proprio dei peggiori anni ‘70: abbiamo “sanzionato la sede ProVita&Famiglia, espressione del patriarcato becero e anti-scelta. Sui nostri corpi scegliamo noi! In Italia l’accesso all’aborto continua ad essere ostacolato e negato”. La colpa dei difensori della vita e della famiglia, oltre a quella di esistere, è di fare terrorismo psicologico nei confronti delle donne incerte sul da farsi delle loro creature ancora in grembo, per problemi economici e per situazioni sociali problematiche, con l’intento di aiutarle anche economicamente. Gravissimo!
Effettivamente in altri Paesi più civilizzati del nostro, chi si trova in gruppo a pregare davanti alle cliniche che praticano l’aborto con grandi profitti, viene arrestato se si ostina a pregare a voce alta, perché credere a voce alta in pubblico è offensivo e violento, peggio che lanciare bombe molotov, come sostiene la maggior parte dei prelati. Gli stessi che poi si lamentano di avere le chiese vuote.
Evidentemente l’ostilità rabbiosa delle Matriarchigne contro chi difende la vita, non si accontenta dei 40 milioni di aborti ogni anno nel mondo, di cui, se la matematica non ci tradisce, 20 milioni di femmine, e questa volta, concedetelo, non dal patriarcato. Ma da dove nasce tanta rabbia? Forse dall’evidenza scientifica, come dicono quelli bravi, che quella è vita, cioè il cuore inizia a battere dopo il primo mese e chi lo ricorda tocca le coscienze di ciascuno. Se le Matriarchigne fossero certe che ad essere eliminato fosse un grumo di cellule pari a una cisti, non avrebbero nulla da temere da chi sostiene il contrario.
Infine, nell’era del buonismo ad oltranza di cui le Matriarchigne sono solerti sostenitrici, che fino hanno fatto la tolleranza, il dialogo e il volemose bene? Forse ce lo possono spiegare i cugini delle Matriarchigne, quelli che “inaspetatamente” si sono scoperti essere antisemiti. Ma questo è un altro animale leggendario. Di una cosa siamo sicuri. Non si chiederà a tutte le donne, per colpa delle Matriarchigne, di chiedere scusa per essere donne.