Ora capisco perché trentatré trentini entrarono a Trento tutti e trentatré trotterellando, perché se fossero stati undici non c’era lo scioglilingua ed era un gran casino. È una questione un po’ complicata legalmente, con un rimpallo tra tribunali, ma la sostanza è che in Alto Adige è in atto una battaglia per definire la giunta provinciale. Fin qui niente di strano. Tuttavia stavolta è dovuta intervenire l’Avvocatura di Stato di Trento per pronunciarsi in merito a una richiesta del Consiglio provinciale su una questione che sembrerebbe pacifica invece non lo è, e cioè che su una giunta con 11 membri due assessori potranno essere italiani.
Una novità antropologica del nostro Paese: non stiamo parlando di quote rosa, ma di quote italiane (a cui magari, volendo complicare le cose, si potrebbe aggiungere anche un ricorso per le quote rosa, un italiano e un’italiana, altre quote non ci stanno). Attenzione: la questione è ancora in bilico, perché non è detto che la giunta sarà allargata a 11, e se non si allarga il secondo italiano non c’entra, è troppo stretta.
Mi viene da pensare allo studio presentato a settembre da The European House: tenendo conto del tasso di natalità e di quello di mortalità, l’ultimo italiano nascerà tra 200 anni. Ma prima che gli italiani scompaiano (tanto nessuno di noi ci sarà), lo Stato deve far ricorso perché a Bolzano ci siano le quote italiane in una giunta. Ok, l’Alto Adige non è la Scozia (a pensarci, con un po’ di fantasia, potrebbe essere la Scozia italiana), però mi viene da pensare ad Highlander, il film con Christopher Lambert che interpretava un immortale che doveva scontrarsi e tagliare la testa ad altri immortali per conquistarsi il diritto di morire. Qui lo scenario è più piccolo ma non meno fantascientifico e al momento restiamo col fiato sospeso, non dobbiamo aspettare 200 anni per vedere come finisce questa faccenda. Lo slogan di Highlander era «ne resterà solo uno». In Alto Adige, forse, ne resteranno due.