Il colore può cambiare il mondo, soprattutto serve a raccontare in un modo diverso l’Africa Nera. È questo il tema del Calendario Pirelli 2024, presentato oggi a Londra e intitolato “Timeless”, un’idea senza tempo per rappresentare la cinquantesima edizione di “The Cal” nel sessantesimo dalla sua prima edizione. “D’altronde il passato non deve essere un peso ma una pietra per costruire il futuro – dice il vicepresidente operativo di Pirelli Marco Tronchetti Provera -, e per un’azienda come la nostra è un obbligo programmare il domani. L’Africa è ancora un mercato che deve crescere, ma appunto è il futuro. E noi ci saremo”.
Per questo, dunque, è stato scelto Prince Gyasi, visual artist ghanese noto per i suoi ritratti vivaci e i contrasti decisi che di solito scatta con un iPhone. Non in questo caso: Gyasi ha catturato con una macchina fotografica figure che, secondo lui, sono in grado di lasciare un segno eterno e di ispirare le generazioni future, pensando a ciò che sognava da bambino. Lui è il 39esimo artista incaricato di creare il Calendario e ha plasmato la sua visione basandosi sul senso di comunità dell’Africa occidentale. Tanto che uno dei protagonisti è Sua Maestà Otumfuo Osei Tutu II, Re dell’Impero Ashanti, che – attraverso il suo portavoce – ha fatto sapere di aver dato l’assenso di essere ritratto proprio per la valenza sociale del progetto: “Questa collaborazione tra diverse culture aiuta anche le persone del mio popolo e del Ghana ad avere una speranza per il futuro. Artisti come Prince sono di ispirazione perché i giovani capiscano che il loro futuro può essere qui a casa loro”.
D’altronde attraverso i suoi ritratti, Gyasi trasforma i suoi soggetti in veri e propri supereroi, incarnazioni di virtù che possono ispirare chiunque. Il suo è uno sguardo approfondito attraverso personaggi che, per il fotografo ghanese, rappresentano delle vere icone, e ai quali ha affidato oggetti della sua infanzia come simbolo di positività. Per esempio “Timeless” è la bellezza di Naomi Campbell, la “Time Stopper” che ferma il tempo del Calendario. Poi c’è la resilienza di Tiwa Savage, la visione di Jeymes Samuel, il focus dell’ex calciatore del Milan Marcel Desailly, fino alla futura avanguardia di Teyana Taylor. E poi ancora l’onore dell’attore Idris Elba, l’altruismo di Angela Bassett, il prescelto Amoako Boafo, lo studioso Young Prince (ovvero il bimbo che rappresenta Gyasi bambino anche in copertina), il visionario Jeymes Samuel e le “Blueprint” Margot Lee Shetterly e Amanda Gorman. Tutti neri, ma in realtà con un colore a scelta, perché per Prince Gyasi il colore è tutto: “Il mio è un fucsia, che per me significa speranza. E d’altronde io penso sempre a colori, anche i giorni della settimana ce l’hanno nella mia testa”. Si chiama sinestesia, un fenomeno neurologico che associa sensazioni diverse e di cui le tonalità sono l’elemento fondamentale. Ma si chiama anche felicità, quella che è tutta dentro al nuovo The Cal.