Manifestazione pro-Palestina e anti-Israele al Rockfeller Center di New York. Non la solita rimostranza, come le tante viste fino a ora, ma qualcosa di diverso e più simbolico. Anzi, molto più simbolico. Il 29 novembre è stato acceso il tradizionale albero di Natale, un’attrazione che richiama decine di migliaia di persone da tutto il mondo, che fin dal mattino si assiepano in piazza in attesa di vedere l’accensione dell’albero di Natale, simbolo delle festività nella Grande Mela. Ebbene, durante uno dei riti più iconici per le feste di New York, alcune centinaia di manifestanti palestinesi hanno protestato contro Israele.
La richiesta è quella solita: Palestina libera. Ossia, tradotto, lo Stato di Israele deve essere eliminato. Manifestare durante uno dei riti più amati dall’Occidente per chiedere la soppressione di uno Stato democratico che vive secondo lo stile occidentale in Medio Oriente, racchiude probabilmente l’essenza di una certa cultura. Infatti, durante la manifestazione, è stato a più volte gridato “bruciatelo“. I contestatori che scendono in piazza con una simile violenza paradossalmente sono gli stessi che invocano un mondo di pace. Ma allora, per loro, cosa è la pace? Probabilmente è un mondo in cui vige la loro legge e in cui esistono solo le loro regole. Non sono mancati, come spesso accade in questa manifestazione, i sostenitori di Hamas, che non si nascondono e che invocano la vittoria dell’organizzazione terroristica nella Striscia di Gaza.
Non è la prima volta che durante o subito dopo la cerimonia di accensione dell’albero ci sia una manifestazione pro-Palestina, ma quest’anno il contesto è ben diverso e anche i toni utilizzati sono stati alquanto violenti rispetto al passato. È stata anche avvistata nel corteo pro-Palestina una bandiera del gruppo terroristico marxista-leninista del Fplp. Non certo un caso e non certo una esposizione inconsapevole ma, probabilmente, un messaggio da trasmettere in Medio Oriente. Non va dimenticato che le manifestazioni pro-Palestina in Europa diventano materiale da propaganda in Palestina e nei Paesi arabi, una dimostrazione di “avvenuta conquista” del mondo occidentale. Il Natale non rientra nella cultura musulmana: colpire il più simbolico evento ha senz’altro un significato profondo. Per altro, proprio a dimostrazione del tipo di manifestazione che è stata quella di New York, oltre alla bandiera del gruppo terrorista è stata avvistata anche una svastica, chiaro messaggio contro il mostro ebreo.