Un omaggio a Vladimir Putin. Mousa Abu Marzouk, membro dell’ufficio politico di Hamas, ha annunciato che il gruppo terroristico libererà tutti gli ostaggi con cittadinanza russa come gesto di “apprezzamento” per la posizione adottata dal presidente russo in merito alla guerra a Gaza. Il risultato è che, in giornata, saranno rilasciati i due russi finiti lo scorso ottobre nelle mani del gruppo filo palestinese.
Un “regalo” al presidente Putin
Abu Marzouk ha spiegato che il loro rilascio avviene “in segno di apprezzamento per le lodevoli posizioni del presidente Putin“. Questi ostaggi – ha aggiunto il sito Ynet – non fanno parte dell’intesa tra Israele e la fazione islamica. Secondo quanto riportato dall’emittente israeliana Kan, non è noto se i due ostaggi abbiano anche cittadinanza israeliana.
In ogni caso, la liberazione dei due russi si aggiunge ai 10 israeliani che dovrebbero essere rilasciati più tardi nel corso della giornata nell’ambito di un accordo per un cessate il fuoco temporaneo a Gaza stabilito da Israele e Hamas con la mediazione di Qatar, Egitto e Stati Uniti.
Già domenica, come ha ricordato Haaretz, il movimento islamico aveva rilasciato Roni Krivoi, cittadino russo-israeliano, non conteggiato tra i sequestrati da liberare secondo l’accordo con Israele. Anche quello era un omaggio agli sforzi di Putin ed in segno di rispetto per la posizione della Russia sulla questione palestinese. Nei giorni scorsi i parenti degli ostaggi israelo-russi si erano recati a Mosca per chiedere l’assistenza del Cremlino per ottenere il rilascio dei loro familiari.
Il viaggio dei dirigenti di Hamas in Russia
Lo scorso 26 ottobre, un delegazione di Hamas ha visitato Mosca per avviare i colloqui sul rilascio degli ostaggi. Tra i presenti c’era anche lo stesso Abu Marzouk. “Sono stati tenuti contatti con Abu Marzouk nel proseguimento della linea russa sul rilascio immediato di ostaggi stranieri nella Striscia di Gaza. Sono state discusse anche le questioni relative alla garanzia dell’evacuazione di cittadini russi e di altri cittadini stranieri dal territorio dell’enclave palestinese“, spiegava la Tass in quei giorni.
La Russia ha rapporti con tutti gli attori chiave del Medio Oriente, tra cui Israele, Iran, l’Autorità nazionale palestinese e Hamas, il gruppo islamista che controlla la Striscia di Gaza. Mosca ha ripetutamente incolpato la diplomazia statunitense in merito all’attuale crisi e ha chiesto un cessate il fuoco tra Israele e Hamas, oltre alla ripresa dei colloqui volti a trovare una soluzione di pace.
Hamas, come detto, ha elogiato gli sforzi di Putin e del ministero degli Esteri per porre fine a quelli che ha definito “i crimini di Israele che sono sostenuti dall’Occidente“. La diplomazia tra Hamas e il Cremlino è quindi andata avanti, fino alla recente fumata bianca. Nella lista odierna degli ostaggi che verranno liberati, oltre ai 10 israeliani previsti, Hamas ha inserito quindi anche due sequestrati russi. Una fonte vicina al gruppo ha intanto fatto sapere che il movimento armato palestinese intende proporre quattro giorni aggiuntivi alla tregua in corso, dicendosi disponibile a rilasciare altri ostaggi in cambio di detenuti palestinesi.