Alla fine di quest’anno «l’Italia sarà l’unico stato membro dell’Unione europea ad aver già ricevuto il pagamento della quarta rata del Pnrr». La premier Giorgia Meloni esulta, in un video via social, per quello che il governo definisce un «successo» e anche un «primato» del nostro paese, nonostante ritardi e rischi di restare tagliati fuori denunciati negli scorsi mesi dalle opposizioni.
Ieri la Commissione europea ha infatti approvato la richiesta di pagamento di Roma, e il nuovo assegno (il quarto, appunto) vale 16,5 miliardi di euro. L’annuncio è stato dato dalla presidente Ursula von der Leyen: «L’Italia ha raggiunto un’altra tappa importante nell’attuazione del suo piano», attuando «importanti riforme» e «investimenti» sui temi compresi nel Pnrr. Sia il commissario all’Economia Paolo Gentiloni che il vice-presidente Valdis Dombrovskis hanno espresso «apprezzamento» per i «successi» ottenuti dal nostro paese sulle riforme previste.
E questo significa, spiega la presidente del Consiglio, che «entro il 2023 avremo ricevuto circa 102 miliardi di euro», quindi più della metà dell’ammontare dell’intero Pnrr. «La Commissione – dice Meloni – ha confermato che l’Italia ha raggiunto tutti i 28 obiettivi e traguardi previsti. La sua valutazione positiva dimostra i grandi progressi fatti dal nostro paese, e il grande impegno del governo» e di «tutti i livelli istituzionali» per «attuare pienamente il Pnrr», con l’obiettivo di «rendere l’Italia più moderna e più competitiva». Gli obiettivi che hanno ricevuto il semaforo verde da Bruxelles riguardano «importanti riforme nei settori dell’inclusione sociale e degli appalti pubblici», nonché misure in materia di giustizia e pubblica amministrazione: dalla digitalizzazione allo sviluppo dell’industria spaziale, dall’idrogeno verde a trasporti, ricerca, istruzione.
L’annuncio ufficiale tocca poi al ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, cui la premier ha affidato la regia delle trattative interne ed europee: «Quella del Pnrr è una delle più grandi sfide, e certo non riguarda il governo e basta: riguarda l’Italia e l’Europa intera, e noi stiamo giocando una partita decisiva». Il risultato ottenuto dal sistema Italia, afferma, «è molto rilevante e importante», e il governo «tiene fede agli impegni comunicati nei mesi scorsi». La «collaborazione» con la Commissione europea, sottolinea, è stata «ottima».
Dalle opposizioni arrivano prese d’atto assai parche. «Ci fa ovviamente molto piacere che l’Italia abbia conseguito il via libera dell’Ue sulla quarta rata – dice Alessandro Alfieri del Pd – tuttavia crediamo che, più che esultare, il ministro Fitto debba venire in Parlamento a spiegare come intenda rifinanziare i progetti tagliati agli enti locali su dissesto idrogeologico ed efficientamento energetico». Il grillino Giuseppe Conte prova a fare battute di spirito: il governo ora esulta ma «fino all’ultimo giorno non sapeva se questa rata arrivasse o no, era sui carboni ardenti». Dal centrodestra si risponde con trionfalistico sarcasmo: «Questo successo è una pernacchia ai sinistri gufi nostrani», dice il sottosegretario Fdi Andrea Delmastro. Per il capogruppo Fdi Lucio Malan si tratta dell’«ennesimo successo di un governo che la sinistra sperava portasse al default dell’Italia». Più sobrio l’azzurro Maurizio Gasparri: «Il governo sta dimostrando un’ottima capacità di gestione del piano».