Gigi Hadid è finita di nuovo al centro delle critiche per la sua presa di posizione contro lo Stato di Israele. Dall’inizio della guerra in Medio Oriente la top model statunitense, originaria della Palestina, si è schierata apertamente in difesa dei palestinesi e ha accusato più volte Israele di essere autore di crimini e violenze contro donne e bambini. Settimane fa l’account Instagram di Israele l’aveva addirittura criticata per la sua presa di posizione accusatoria: “Hai dormito la scorsa settimana? O hai semplicemente finto di non vedere i bambini ebrei mentre venivano uccisi nelle loro case?”. L’ultima battaglia portata avanti da Gigi Hadid, basata su fake news, però, l’ha fatta finire al centro della polemica e la modella si è vista costretta a chiarire e a chiedere scusa pubblicamente attraverso i social network.
Le accuse a Israele
Nelle scorse ore, attraverso la sua pagina Instagram, Gigi Hadid ha accusato Israele di “tenere prigionieri i bambini” e di essere responsabile di “rapimenti, stupri, umiliazioni, torture e omicidio” di palestinesi – comprese donne e bambini – ben prima dell’inizio della guerra. Nel suo lungo post la modella americana accusava Israele di “essere l’unico Paese al mondo a tenere bambini prigionieri di guerra“. Per farlo aveva citato l’esempio di Ahmad Manasra, tredicenne palestinese arrestato nel 2015, dicendo che era stato “rapito” ma senza sapere che il giovane era stato incarcerato (con condanna a nove anni di reclusione) per avere tentato di uccidere con un coltello, ferendoli gravemente, un ventenne, un poliziotto e un ragazzino di 13 anni. Non solo. La Hadid aveva anche condiviso un filmato, nel quale gli israeliani venivano accusati di prelevare gli organi dei palestinesi morti senza il loro consenso. Il suo post è diventato virale e la modella è stata accusata di diffondere fake news su Israele.
Le scuse pubbliche
A seguito della durissima polemica scatenatasi e del nuovo unfollow di massa al suo profilo social, Gigi Hadid si è scusata per aver rilanciato su Instagram un post in cui si accusava Israele di crimini e violenze senza fondamento. “Ho condiviso qualcosa che non avevo verificato o a cui non avevo pensato profondamente prima di ripubblicare“, ha scritto la modella sul web e proseguendo: “Stavo cercando di evidenziare come ai bambini palestinesi arrestati dall’Idf spesso non vengono concessi gli stessi diritti di cui avrebbero diritto un bambino israeliano accusato dello stesso crimine. Sfortunatamente, ho usato l’esempio sbagliato per sottolineare questo punto e me ne pento“. Infine, Hadid ha sottolineato di non volere “sostenere la diffusione della disinformazione” ma di ritenersi comunque responsabile dei suoi errori. Prima di concludere il suo messaggio di scuse, la modella ha voluto ribadire che il suo obiettivo rimane “attirare l’attenzione sulle violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani”.