Ormai basta una semplice battuta calcistica per scatenare sterili polemiche anche (per non dire soprattutto) in parlamento. Succede così che Ignazio La Russa riesca incredibilmente a essere “contestato” trasversalmente da alcuni esponenti politici per una frase contro la Juventus che, in contesti normalissimi, sarebbe passata sotto silenzio. Invece il tifo che, forse, è riuscito a essere più invasivo nella politica rispetto addirittura al calcio, ha generato un “capolavoro” del genere che nemmeno ai leggendari tempi del Processo di Biscardi ci si poteva immaginare. Partiamo dall’inizio. All’evento “Italia Direzione Nord-Riflessioni sulla leadership” della Fondazione Stelline di Milano il presidente del Senato, notoriamente tifosissimo dell’Inter, aveva raccontato un retroscena curioso e divertente: “Volevo fare una cosa diversa, volevo fare il ministro dello Sport, così mi sarei riposato e anche divertito“. E invece “Giorgia Meloni mi ha detto di no e ho fatto il presidente del Senato”, ha spiegato La Russa, il quale poi ha ironizzato: “Ma non lo volevo fare per l’Inter, come ha detto Giorgia, ma per andare contro la Juventus…“.
Le proteste tra Camera e Senato
Apriti cielo. Non tanto sui social (quello era prevedibile), quanto tra i parlamentari juventini. Il primo tra tutti a dare il via alle polemiche da stadio è Francesco Boccia: il capogruppo del Partito democratico a Palazzo Madama è un tifoso bianconero doc, nonché presidente onorario dello Juventus Club Parlamento. “Premesso che siamo nel mese più caldo dell’anno in Aula e che si stanno trattando temi vitali per il Paese, non posso non rispondere a questa battuta“, vuole chiarire Boccia. E prosegue: “Quella interista è una comunità che non si vergogna di avere nel loro albo uno scudetto che non hanno mai vinto e La Russa è il degno rappresentante di quegli interisti faziosi. Nonostante quel titolo – aggiunge – loro non sono ancora alla seconda stella mentre noi miriamo alla quarta. La Juve è rimasta quella dei fratelli Canfari, che hanno contribuito a fondarla: è stile, cuore, educazione, allegria, mentre loro sono rimasti quelli là“.
Insomma, si ritorna con la mente allo scandalo di Calciopoli scoppiato nel 2006, su cui ormai nemmeno i tifosi “comuni” di Inter e Juventus si scontrano più dopo 17 anni. “Anch’io avrei fatto volentieri il ministro dello Sport, ma per gioire dei successi di tutti, anche dell’Inter“, commenta Maurizio Paniz, ex parlamentare forzista e attuale presidente dello Juventus Club Parlamento. “Noi juventini non miriamo alle sconfitte degli altri e abbiamo successo. Si sa: il vento soffia sempre sulle cime più alte“, dice Paniz. “Con La Russa ho un ottimo rapporto, in alcuni incontri tra Juve e Inter eravamo anche allo stadio abbastanza vicini. Ma c’è sempre una distanza di sicurezza di almeno dieci metri: loro sono abituati a perdere e non si sa mai come possano reagire“.
Anche il centrodestra (juventino) contro La Russa
Se Paniz scherza, Riccardo Ricciardi, vicepresidente del Movimento Cinque stelle e orgogliosamente juventino, polemizza duramente contro La Russa: “Per come intendono lo Stato questi signori, non mi avrebbe stupito. Un ministro pro domo sua“. Il grillino puntualizza: “Metà della popolazione è juventina“. Parole che sembrano fare eco a quelle della senatrice renziana (e juventina) Silvia Fregolent: “Ha insultato metà degli italiani, alcuni dei quali che lo avranno anche votato. La Russa deve ricordarsi di essere la seconda carica dello Stato e non fare dichiarazioni da bar“. La parlamentare di Italia Viva punge: “Non sa cosa voglia dire lo sport, d’altronde gli interisti non conoscono il concetto di sportivo”. “Da sempre prediligo i ministri politici. E La Russa lo è“, afferma non troppo seriamente il vicesegretario di Azione Enrico Costa. Parlando di beghe calcistiche, i fulmini scontro Inter vs. Juventus arrivano a infiammare anche i colleghi della maggioranza. “La Russa fa bene a rimanere presidente del Senato, lasciamo invece il compito dello Sport al ministro Abodi – commenta il senatore leghista Giorgio Bergesio -. Io sono tifoso della Juve, ma quest’anno vincesse la Champions una squadra italiana, ad esempio l’Inter, ne sarei comunque orgoglioso. Questa è la vera differenza tra un tifoso della Juve e qualche tifoso speciale dell’Inter!“.