Andando indietro nel tempo spesso si scopre come certe posizioni di un esponente politico su un determinato argomento siano radicalmente cambiate con gli anni. Sicuramente è il caso di Alessandra Mussolini per quanto riguarda il tema dei diritti civili: dagli insulti omofobi in televisione contro Vladimir Luxuria al sostegno al ddl Zan, sicuramente la parlamentare europea ne ha fatta di strada per modificare completamente la proprio idea al riguardo. Lo stesso discorso vale per l’utero in affitto: se nello scorso mese di giugno invitava i paesi europei a registrare “tutti gli atti di nascita, indipendentemente dal tipo di concepimento o dalla famiglia“, nel febbraio 2016 rivendivava orgogliosamente su La7 la propria contrarietà alla maternità surrogata. Indicativo, da questo punto di vista, fu la lite in diretta a Tagadà con Anna Paola Concia.
“Un bambino ha diritto di sapere il patrimonio genetico che lui ha – era il ragionamento della Mussolini di sette anni fa -. Perché se un domani incorre in una malattia, molto spesso si ricorre ai donatori e si prendono dalla famiglia. Ma questo non può avvenire non conosci l’altra metà del patrimonio genetico, a maggior ragione se i genitori sono due uomini“. Poi si rivolge direttamente alla Concia, seduta vicina al suo fianco, per affermare: “Se voi mi dite che questo non è utero in affitto e non è una creazione di un essere umano al quale, per un egoismo degli adulti, si nega il diritto genetico di sapere da chi si è figlio, io credo che un pensierino ce lo dovreste fare. Altro che semino…“. L’ex parlamentare del Partito Democratico si mostra visibilmente sconcertata per quello che ha appena ascoltato e prova a replicare. Ma è tutto inutile, perché Alessandra Mussolini continua a darle sulla voce: “Adesso tu stai zitta e parlo io“. L’esponente di centrodestra non accetta questa frase e le replica: “Sii corretta e cortese, parlami del semino, se ce la fai“. Concia si alza immediatamente dalla poltrona e lascia lo studio con un chiarissimo “Vaffa” finale.
Davanti alle telecamere finisce qua. Tuttavia lo scontro proseguirà sui social. La Mussolini condivide sul suo account Twitter un link in cui viene sottolineata la scelta di lasciare il programma per l’incapacità della Concia di rispondere sulla procreazione assistita. Quest’ultima commenta prontamente scrivendo: “Tu devi ringraziare iddio che sono una signora, avrei potuto ricordarti molte cose. Ho preferito la dignità“. A questo punto l’europarlamentare a tornare al contrattacco, focalizzando il discorso sui temi della trasmissione: “Tipo, cosa avresti potuto ricordare a proposito della puntata? Dillo?“. Concia: “Te lo ripeto, non mi avrai mai. Non ti ricorderò mai le tue contraddizioni. Preferisco sottrarmi“. Poi ancora Mussolini: “Scappa guagliò. Pero coi giornali parli… sottraiti“. Il vibrante botta e risposta sui social si conclude con la deputata del Pd che replica: “Mi guardo allegramente allo specchio la mattina con grande serenità, non so tu“. Infine Alessandra Mussolini: “Anche io, ringraziando Dio. Ma non ti eri sottratta?“.