I delegati dei 182 paesi membri del Bureau International des Expositions (Bie), riuniti a Parigi per la votazione sulla sede di Expo 2030, hanno deciso. La grande manifestazione si terrà a Riad. Questi i risultati: la capitale saudita ha ottenuto 119 voti, Busan (Corea del Sud) 29 voti, Roma 17 voti. Nessun delegato si è astenuto.
Praticamente non c’è stata gara, come aveva anticipato nel suo intervento il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhandal: “Sono grato ai circa 130 Paesi (in realtà sono stati 11 di meno, ndr) che hanno già annunciato il loro sostegno alla candidatura del regno per Expo 2030”.
Trionfo annunciato, come dicevamo, per Riad. Ha ottenuto più di due terzi di preferenze sufficienti a evitare il ballottaggio. Grande delusione per Roma, che sperava di andare almeno al ballottaggio, giocandosela più avanti. La distanza, invece, è stata siderale, con Roma, fanalino di coda, a dodici lunghezze dalla città coreana. L’immagine negativa che negli ultimi anni la Capitale ha dato al mondo, tra spazzatura, cinghiali, traffico in tilt e buche, sicuramente non ha giovato. Anche se è soprattutto una partita a scacchi geopolitica quello che si disputa, ogni volta, al tavolo del Bureau International.
Massolo: “Deriva mercantile, qualcosa è successo all’ultimo…”
“Fino all’ultimo né a noi né ai coreani risultavano numeri di questa portata, quindi anche sull’ultimo miglio qualcosa deve essere successo”, ha detto l’ambasciatore Giampiero Massolo, presidente del Comitato promotore Roma 2030. “Non critico, non accuso, non ho prove, ma la deriva mercantile riguarda i governi, riguarda anche gli individui talvolta”. Poi l’ambasciatore ha puntato il dito contro i Paesi del Vecchio Continente: “Se questa è la deriva, credo che l’Italia non ci debba stare e credo che, se vogliamo che l’Unione europea abbia un profilo nel mondo, l’Europa non ci possa stare. Mi auguro che davanti alle divisioni a cui abbiamo assistito tra paesi europei, qualcuno tragga una lezione profonda: l’Europa e i suoi stati membri hanno subito una sconfitta”. Massolo ha poi concluso: “Se questo è quello che sceglie, a stragrande maggioranza, la comunità internazionale, significa che la scelta va al metodo transazionale, non transnazionale. Vale il principio dell’interesse immediato, vale il principio della deriva mercantile”.
L’amarezza di Gualtieri
Quella di Roma all’Expo 2030 è stata “una brutta sconfitta, siamo amareggiati”, commenta il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, al termine della riunione dei delegati del Bie a Issy-Les-Molineaux, alle porte di Parigi. Bisogna “sportivamente accettare la sconfitta”, ha aggiunto, sottolineando che quella di Riad è una “vittoria schiacciante”. Ma ha tenuto a ribadire che quello di Roma era un “bellissimo progetto”. Profondo rammarico anche da Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma: “Siamo delusi e rammaricati, inutile nasconderlo. Con la mancata aggiudicazione di Expo 2030 sfuma per Roma un’occasione unica di rilancio, specie in termini economici e di relazioni internazionali. Una perdita per la Capitale e per l’intero Paese purtroppo, ma non abbiamo rimpianti – aggiunge – Si è lavorato tutti insieme molto seriamente, Governo centrale, Istituzioni territoriali e sistema imprenditoriale, senza badare a interessi di parte, presentando un progetto ambizioso e credibile che aveva nell’inclusione, nella sostenibilità e nell’innovazione i suoi pilastri fondamentali”.
Tajani: “Non si può vincere sempre”
“Era una situazione molto complicata, avevamo dei competitor fortissimi e lo sapevamo – ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ai margini della ministeriale Nato -. C’erano già impegni presi da parte di molti Stati e noi, pur avendo noi ereditato la candidatura, abbiamo cercato di ribaltare una situazione difficile. Ma bisogna accettare il risultato, complimenti a Riad. L’Italia ha organizzato l’Expo pochi anni fa e forse questo è anche un altro degli elementi che può aver inciso. E poi stiamo organizzando le Olimpiadi invernali. Non si può vincere sempre”.
La candidatura di Roma
La capitale italiana aveva scelto di presentarsi con questo titolo: “Persone e Territori: Rigenerazione, Inclusione e Innovazione”. A rappresentare Roma, oltre al sindaco Gualtieri e al ministro dello Sport Andrea Abodi, una delegazione composta, tra l’altro, da Trudy Styler, attrice e regista nonché ambasciatrice Unicef, l’attrice Sabrina Impacciatore, l’atleta paralimpica Bebe Vio. Il campione di tennis Jannik Sinner è intervenuto con un video.
L’accorato appello di Giorgia Meloni
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni nel suo intervento si è rivolta ai delegati puntando sulla capacità di innovarsi della capitale italiana, a partire dall’energia, assicurando al contempo a tutti i Paesi le migliori condizioni per potersi esprimere liberamente. “A Roma ogni nazione può esprimere il suo massimo potenziale. Ogni padiglione nazionale farà parte del più grande parco urbano solare mai costruito in una città, un innovativo esperimento di condivisione dell’energia. Ogni padiglione nazionale – ha chiarito la premier – produrrà energia rinnovabile, convogliata nella rete condivisa” e farà parte di “un polo internazionale di educazione e ricerca scientifica, apprezzato dai visitatori per decenni. Perché il nostro progetto – sottolinea Meloni – è progettato per durare nel tempo, e per superare lo smantellamento dei padiglioni. A Roma ogni nazione lascerà il suo segno, un segno duraturo, perché Roma è una città che c’era molto prima dell’Expo e rimarrà dopo di esso. Votare per Roma – ha assicurato Meloni – significa tutto questo”.
Il messaggio di Sinner
“Sono Jannick Sinner. Quando gioco a tennis cerco di non mollare mai, indipendentemente dal punteggio. Faccio sempre del mio meglio, dentro e fuori dal campo. Sono molto felice di essere con voi oggi, soprattutto dopo che l’Italia ha vinto la Coppa Davis domenica scorsa. L’Italia incarna i valori dello sport, incarna i valori sociali e di umanità che sono il cuore del nostro progetto. Nel tennis bisogna vincere due set, così come il numero che potete votare oggi. Oggi votate ‘2’ per Roma e vinceremo insieme”.
Bebe Vio: “Roma appartiene al mondo”
“Vogliamo rappresentare il cuore di Roma e la bellezza della nostra nazione in generale”, ha detto l’atleta paraolimpica Bebe Vio. “È come se ci sentissimo un po’ tutti romani nel cuore. Roma “mi ha dato una seconda occasione nella mia vita”. La gente a Roma “mi ha dato l’opportunità di sentirmi parte di una società”. L’atleta ha raccontato di aver dovuto “lottare” per ottenere i suoi successi, sottolineando lo spirito di inclusività della capitale.
Cristiano Ronaldo testimonial per Riad
Tra i testimonial della candidatura di Riad c’era anche il campione portoghese Cristiano Ronaldo, tre volte Pallone d’oro, di recente emigrato in Arabia Saudita con un contratto record. Nel suo intervento ha detto che “Riad è una città meravigliosa”, e sorridendo ha aggiunto “votate per Riad 2030”.