Una volta tanto anche i cittadini possono esultare a discapito di autovelox che spesso, negli ultimi tempi, sono stati un po’ troppo “severi”: e così che a Cadoneghe, comune in provincia di Padova, ben 60mila multe andranno in fumo con i sanzionati che riceveranno tutti i rimborsi del caso.
La decisione
L’annuncio è stato dato in conferenza stampa dal sindaco, Marco Schiesaro, dopo il parere che sulla vicenda ha pronunciato l’avvocato Antonio Greco. Il Comune annullerà ogni singola multa in autotutela perché ritenute illegittime e venendo incontro all’interesse pubblico “cosa che si configura, per esempio, sia per tutte le sanzioni per le quali non sono scaduti i termini per ricorrere, sia per tutte quelle per le quali sono già state ricevute le istanze di annullamento in autotutela, sia pure per tutte quelle per le quali ancora l’istanza non è stata presentata e lo sarà nei prossimi giorni“, recita la nota legale.
Quali sono i motivi
Fino a questo momento si è proceduto ad annullare, per diversi motivi, ben 16mila multe ma all’appello ne mancano ancora oltre 40mila che saranno estinte nel giro di alcuni giorni. I motivi sono i più disparati e, come detto, si è scelta la strada dell’autotutela, ossia il potere della pubblica amministrazione di annullare e revocare i provvedimenti amministrativi già adottati. Anche nelle ultime ore il comandante ha proceduto a cancellare migliaia di altre multe mentre da mercoledì 29 novembre tutti i cittadini potranno recarsi al Comando della Polizia Locale per ricevere tutti gli aiuti del caso e compilare correttamente un modulo per l’annullamento in autotutela che potrà essere scaricato anche dal sito del Comune.
Come scrive Il Mattino di Padova si tratterebbe di sanzioni comminate da oltre 300 autovelox disseminati nel territorio padovano che si riferiscono al periodo estivo compreso dal 23 giugno al 22 agosto, in pratica soltanto due mesi, tant’é che il primo cittadino ha parlato anche di abuso di potere.
Le parole del sindaco
La notizia è stata ben accolta dai cittadini che hanno iniziato un tam tam sui social plaudendo a quanto deciso dal primo cittadino che ha fatto sapere che, sulla vicenda, sarà informata anche la Procura della Corte dei Conti “perché possa rivalersi, insieme al Comune, su chi questo danno – secondo il Comune – l’ha provocato“. Schiesaro sottolinea la sua posizione garantista, “che era d’obbligo e doverosa, e man mano che la situazione evolveva si è fatta largo la convinzione che dei funzionari non avessero fatto adeguatamente il proprio lavoro. Ed è stato a quel punto che sono andato personalmente dai carabinieri rappresentando ciò che solo in quel momento avevo saputo e scoperto“.
La denuncia fatto partire le indagini da parte della Procura, adesso in fase di svolgimento, e sono state fondamentali anche per un’indagine interna “avviata su mio impulso nel rispetto di ruoli e funzioni, garantendo l’ente e i cittadini”, conclude il sindaco.