Non si parla ancora di allarme, ma la situazione comincia a preoccupare. Dopo i casi segnalati in Cina, le polmoniti infantili sono in aumento anche in Francia. Negli ultimi giorni, le strutture ospedaliere sono state prese d’assalto da piccoli pazienti con forte affaticamento, febbre, tosse persistente e profonda. Lo rivela il consueto bollettino ufficiale dei pronto soccorso: nella fascia 0-2 anni gli accessi sono aumentati del 44 per cento; più contenute quelle dai 2 ai 14 anni, che si fermano a più 23 per cento. In generale, l’attività assistenziale nell’area pediatrica è raddoppiata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e del precedente.
Secondo Radio Europe 1, il forte incremento è legato al ritorno di un batterio scomparso durante la crisi sanitaria legata al Covid-19, il Mycoplasma pneumonia, che sarebbe anche responsabile almeno in parte all’esplosione delle malattie respiratorie in Cina. Questo piccolo batterio si trasmette per via respiratoria, in caso di contatti prolungati e il periodo di incubazione varia di 1-3 settimane. I sintomi assomigliano a quelli dell’influenza o del Covid: febbre, spossatezza, tosse.
“Dallo scorso mese di aprile c’è un aumento della circolazione mondiale di Mycoplasma pneumoniae, in particolare, in Asia, ma anche in Europa. Sia in città sia in campagna si registra un aumento dei ricoveri nell’Esagono”, conferma il medico Alexandre Bleibtreu, membro della Société de pathologie infectieuse de langue française (SPILF). Al momento, le autorità sanitarie transalpine restano vigili. Se l’aumento dovesse perdurare nelle prossime settimane, Parigi potrebbe lanciare l’allerta.
In Italia al momento la situazione resta tranquilla. “Nessun allarme”, fa sapere all’Adnkronos Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano. Serve però “attenzione a livello istituzionale, nazionale e internazionale” avverte Preglisco, sostenendo che “è necessaria una sorveglianza che sia sistematica. Il Covid ci ha allenato a questo e ha aiutato a rafforzare questi sistemi. Manteniamo alti i livelli per non farci trovare mai impreparati”. Il fenomeno, continua il virologo, “potrebbe sicuramente avere anche la stessa causa delle polmoniti infantili in Cina. Il micoplasma è purtroppo un batterio con particolari caratteristiche e il ritorno, fortunatamente, a una vita comunitaria, senza le restrizioni a cui ci aveva costretti la pandemia, porta con sé anche alcuni rischi. È un periodo di maggiore possibilità di circolazione per questi microrganismi”.
La tosse non è l’unico sintomo. I medici raccomandano ai genitori di tenere sotto controllo anche mal di testa, naso che cola, letargia (stanchezza e affaticamento patologici) e accelerazione nel ritmo del respiro. L’uso della mascherina, nei luoghi sovraffollati, resta fortemente consigliato.