Maxi truffa sul bonus facciate: e scatta il sequestro di Ferrari, Lamborghini

Maxi truffa sul bonus facciate: e scatta il sequestro di Ferrari, Lamborghini tra Milano e Varese

Con i soldi derivanti da una serie di frodi fiscali messe in atto grazie allo sfruttamento del “bonus facciate 90%” compravano beni di lusso tra cui Ferrari, Lamborghini, auto d’epoca e appartamenti: a inchiodare alle proprie responsabilità gli indagati sono state le indagini condotte dalla Guardia di finanza. Dopo i risultati ottenuti, gli uomini dei comandi provinciali di Varese e Milano hanno quindi dato esecuzione a un decreto di sequestro emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Busto Arsizio, su richiesta della locale procura della Repubblica.

A finire nel mirino degli inquirenti sono alcune società operanti tra Milano e Varese, con cantieri sparsi tra Gallarate, Cardano al Campo, Cassano Magnago, Busto Arsizio e Parabiago, riconducibili a un unico amministratore. Il lavoro di indagine svolto dai finanzieri della compagnia di Gallarate ha rivelato in particolar modo una serie di crediti derivanti dal “bonus facciate 90%” generati indebitamente da una società edile e dal suo rappresentante legale attraverso il sistema della sovrafatturazione, la cui quota non spettante è stata calcolata in oltre 2 milioni di euro.

Per ricostruire il metodo seguito dai truffatori e i movimenti di denaro, i militari hanno acquisito la documentazione relativa a una serie di cantieri riferibili a un’unica società, tra Gallarate, Cardano al Campo, Cassano Magnago, Busto Arsizio e Parabiago, le dichiarazioni rese dai proprietari degli immobili interessati e le risultanze dei conti correnti utilizzati per la frode. Il modus operandi era sempre lo stesso. Il condominio, o il singolo proprietario, del tutto ignaro, riceveva la fattura da pagare accompagnata da una scarna documentazione relativa ai lavori da eseguire. La stessa società incaricata di svolgere tali lavori generava poi in capo al cliente un credito fiscale immensamente più elevato rispetto a quello spettante, fino a toccare talvolta addirittura quota + 300%. I crediti generati non sequestrati sono stati già bloccati dall’Agenzia delle entrate con una procedura che rende inutilizzabili quelli in compensazione.

A essere sequestrati i crediti “bonus facciate” generati da due cantieri ancora nella disponibilità della società, per un valore di 840mila euro. Per quanto riguarda i restanti, monetizzati attraverso la cessione del credito alle banche, si parla di 640mila euro sui conti correnti della società e del suo rappresentante legale, 153mila euro derivanti dal valore di un appartamento con relativo box a Legnano, 127mila euro di valore stimato di 15 motoveicoli d’epoca e di lusso (tra cui Ducati, Honda, Vyrus), 10mila euro in relazione al valore delle quote della società interessata e 30mila euro di valore stimato di un orologio Rolex Yachtmaster in oro 18 carati.

Oltre ciò, sono state sequestrate una serie di auto di lusso, tra cui una Lamborghini Huracan STO, una Ferrari 812 Superfast, una Ferrari 488, una Ferrari FF, una Ferrari F8 e una da pista denominata Radical, utilizzate sia a titolo personale dal rappresentante legale sia per una recente attività di noleggio a breve termine.

La parallela attività svolta dagli uomini del gruppo Legnano ha portato al sequestro di ulteriori 812mila euro di crediti, 815mila euro di disponibilità liquide, 3 immobili con box auto, un’autovettura, 16 motoveicoli e 20 mila euro in quote societarie.

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