Pecco Bagnaia, il bravo ragazzo che non ti aspetti. Preciso, pignolo e generoso come uomo, velocissimo, strategico e tecnico come pilota. Come si fa infatti ad essere un bravo ragazzo intelligente, pacato e riflessivo, quello cioè che le mamme vorrebbero come marito delle proprie figlie, ed andare a 300 all’ora, e vincere il secondo titolo MotoGp di fila? Le due cose non si sposano bene, ma in un certo senso Bagnaia ha saputo unirle. Pupillo di Valentino Rossi e pilota della VR46 Academy, il piemontese non somiglia per niente al Doctor. Come il sole e la luna, hanno caratteri completamente diversi, eppure a suon di vittorie e duelli spettacolari, il pilota della Ducati sta conquistando tutti. Lo si vede nei circuiti, con il giallo fluo del numero 46 che man mano lascia spazio al rosso fuoco Ducati. Protagonista di una doppia impresa: riportare nel 2022 il titolo a Borgo Panigale dopo 15 anni dal fatidico 2007 con Casey Stoner, alla ben più ardua sfida di ripetersi l’anno successivo. Un risultato riuscito a soli 2 piloti in MotoGP, proprio Valentino Rossi e Marc Marquez.
EREDE «Il momento più bello della mia carriera?», Pecco non esita a rispondere, «vincere proprio qui nel 2021 la stessa domenica in cui Valentino, il mio riferimento di sempre, correva per l’ultima volta nella classe regina». Provò la velata sensazione di un passaggio di consegne che fino a poco tempo prima pareva impossibile, perché come si fa a sostituire il Doc? Invece eccoci pian piano ad amare un nuovo campione.
ANTIPODI «Sportivamente devo tantissimo a Valentino. Ho imparato tanto, ma non ho mai commesso l’errore di provare a copiarlo», si racconta ancora Pecco. Forse il segreto sta proprio qui. Nella capacità di rimanere se stesso, nonostante la pressione astronomica della Casa, degli sponsor e della stampa. Pecco è il campione in pista e il bravo ragazzo della porta accanto che ti sorprende con un piatto alla carbonara semplicemente perfetto. È lui in casa a cucinare per la fidanzata Domizia che diventerà sua sposa. Ai fornelli come ai box, è semplicemente perfetto. Studia i piatti e MasterChef come le tabelle dei tempi e i grafici della telemetria. In questo forse sono diversi, così come nel carattere: estroverso Rossi, introverso il piemontese. Una cosa però hanno in comune: tecnico e perfezionista, Pecco passa molto tempo nel box con il capo tecnico e il telemetrista. Ama capire la meccanica, condividere le strategie per avere – il più possibile – tutto sotto controllo.
PREDESTINATO Classe 1997, nato il 14 gennaio, nella sua carta del cielo era già scritto: chi nasce in questo particolare giorno è una persona molto audace, capace di unire insieme vita privata e professionale per fare diventare tutto una sola cosa. Una interessante caratteristica di queste persone è che amano il pericolo e hanno grande forza di volontà.
DETERMINAZIONE Sotto contratto con Ducati all’inizio dell’anno che lo laureò campione del mondo Moto2 nel 2018, Bagnaia guadagnò la fiducia di Borgo Panigale proprio per la sua determinazione e capacità di dare il meglio di sé con il mezzo a disposizione senza lamentarsi o trovare scuse. Grande lavoratore e attento osservatore, tutto questo lo hanno portato ad essere semplicemente Pecco Bagnaia: il bravo ragazzo sul tetto del mondo.