Un anno da cannibali per gli uomini in rosso. Vittoria del titolo piloti e costruttori in MotoGP, tre italiani sul podio ieri a Valencia e nella generale con Pecco Bagnaia primo, Jorge Martin secondo e Marco Bezzecchi terzo. Vittoria in Superbike con Alvaro Bautista e in Supersport con Nicolò Bulega. E quest’anno è arrivato persino il titolo della MotoE con Mattia Casadei. Insomma, un dominio per la casa emiliana di Borgo Panigale. «Cosa si può fare di più? Beh – risponde Gigi Dall’Igna, il papà-ingegnere di queste moto così vincenti -, la Red Bull in F1 ha fatto meglio di noi. Abbiamo un esempio da provare a imitare per fare ancora meglio. Sapevo che sarebbe stato difficile ripetere quanto fatto l’anno scorso, ma non pensavo assolutamente di poterlo migliorare e quindi chissà. Quando gestisco le moto anche dei team satelliti devo essere super partes, cerco sempre di dare il miglior materiale possibile per fare il meglio in gara. È questo che serve ai piloti factory se possibile per spostare in alto l’asticella. Qual è stata la svolta dal 2021? Provare a dare aria fresca a tutti i team. La rivoluzione giovane che abbiamo importato in quegli anni credo che alla fine sia stata determinante».
Quello della Ducati è un popolo in festa, dopo che Pecco Bagnaia ha vinto il secondo titolo piloti consecutivo. Merito di un ragazzo d’oro nelle cui vene scorre sangue rosso Ducati, passione iniziata grazie al suono della frizione a secco della 996 di suo zio quando la sentiva arrivare. «Pecco ha passato un periodo complicato – continua Dall’Igna -, ha avuto delle difficoltà, ma nonostante tutto è riuscito a essere veloce, bravo e determinato. Si cresce anche da questi episodi». Una reazione da campione. «Non solo, Pecco ha avuto il coraggio di prendere il numero uno, una cosa fantastica. In una stagione pazzesca», commenta Claudio Domenicali, l’ad di una Ducati che adesso si appresta anche ad accogliere Marc Marquez. «Sarà velocissimo sin da subito e sarà molto interessante», ribadisce. Al coro di voci si aggiungono quelli del team manager Davide Tardozzi: «Confermarsi è difficilissimo e Martin bisogna dire che è stato velocissimo nella seconda parte di stagione». Infine, anche Paolo Ciabatti, direttore sportivo, che rivela: «La gamba infortunata a Barcellona ci ha impiegato tanto a guarire, ma alla fine Bagnaia ha confermato di essere il capitano che serviva. Quelli che avevano dubbi su Pecco sbagliavano. Forse è l’unico pilota che è rimasto sempre davanti in qualsiasi situazione».