La sconfitta maturata contro l’ultima in classifica, la Salernitana, e per di più in rimonta fa rumore: la sosta di campionato non fa bene alla Lazio che rimedia la seconda sconfitta consecutiva in trasferta e non riesce ad esultare nemmeno per il 100° gol del suo bomber, Ciro Immobile, in gare ufficiali di serie A fuori casa. Sul banco degli imputati sale, per sua stessa ammissione, il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri, molto duro con se stesso nel dopo gara.
Le parole di Sarri
“Abbiamo fatto troppo poco, inutile giustificarsi con assenze e con l’errore arbitrale clamoroso perché Gyomber era da espulsione. Rispetto all’anno scorso abbiamo perso qualcosa, il rendimento non è all’altezza dell’anno e ognuno deve prendersi le sue responsabilità, me compreso perché se nessuno rende è anche colpa mia“, ha dichiarato a caldo ai microfoni di Dazn. Le parole più dure, però, le riserva in conferenza stampa. “Non so cosa stia pensando il presidente, ma farò qualcosa che rompa l’inerzia. Io sono contrario ai ritiri, li vedo come un palliativo“.
Se mandare la squadra in punizione per sette giorni potrebbe non bastare (sabato prossimo si gioca Lazio-Cagliari), ecco che il tecnico nato a Napoli è pronto a fare un passo indietro. Alla precisa domanda su cosa si dovrebbe fare, la risposta ai giornalisti è stata lapidaria: “Non so cosa, ma bisogna fare qualcosa. Qualcosa che non funziona c’è, ma se la colpa è mia non lo so. Se fossi sicuro, andrei via“. La palla adesso passa alla dirigenza, in primis il presidente Lotito che non ha ancora fatto sapere cosa ne pensa. La notte avrà portato sicuramente consiglio ma Sarri rincara la dose. “Nei prossimi giorni farò una valutazione e se capirò che è colpa mia allora trarrò le conseguenze e dirò al presidente che deve cambiare“, ha sottolineato.
Un “terremoto” che, di certo, l’ambiente biancoceleste non si aspettava specialmente dopo il gol di vantaggio contro i campani che hanno ottenuto la prima vittoria in campionato: Sarri se l’è presa apertamente con la poca voglia dei suoi calciatori di affrontare l’incontro spiegando che, dopo la rete di Immobile, è come se si fosse spenta la luce. “Siamo rientrati in campo come se volessimo aspettare e gestire per 50 minuti. Questo non va bene e non rientra in quello che chiedo. Abbiamo fatto poco, troppo poco“. E si, perché con Kastanos e l’indimenticato Candreva, in 11 minuti minuti la Salernitana ha messo ko, nella ripresa, i giocatori laziali: una volta tanto Sarri non se l’è presa con il calendario ma con i “troppi giocatori che non stanno rendendo come l’anno scorso. Quindi o è colpa mia o abbiamo perso quella mentalità di grande umiltà che avevamo. Se la Lazio gioca così, è una squadra che finirà a metà classifica. In questo momento, se fossi il presidente, interverrei in maniera pesante“.