In una tv che ci ha abituati a vedere telefilm americani e giochi a quiz, il 28 settembre 1992, alle 20, Italia 1 trasmette un format che passerà alla storia, il Karaoke. Nessuno lo sa ancora, ma questo programma, dal nome per alcuni impronunciabile, farà cantare tutta Italia, anche i meno intonati, perché il premio in palio, per chi guarda da casa, sono risate e spensieratezza e, per quelle, si sa, non serve aver frequentato una scuola di canto. A condurre c’è un 32enne dai lunghi capelli neri, legati in un codino. Indossa una giacca arancione dalle larghe spalline, si chiama Rosario Fiorello, nato ad Augusta, in provincia di Siracusa, ha fatto gavetta come animatore nei villaggi turistici, prima di approdare a Milano per lavorare a Radio Deejay, alla corte di Claudio Cecchetto, con Amadeus, Albertino, Jovanotti e Marco Baldini, che dopo una ventina di anni diventerà la sua spalla. Ideato e voluto da Fatma Ruffini, autrice e produttrice televisiva molto attiva in quegli anni, il programma canoro di Italia 1 si ispira a un gioco musicale che ancora oggi non è chiaro se sia nato per primo negli USA o in Giappone, ma che porta la gente a intonare dei brani famosi, leggendo il testo su uno schermo e interpretandoli attraverso una base musicale registrata.
L’Italia che ha voglia di leggerezza
Alla fine di ogni puntata, il pubblico decreterà il vincitore, che si aggiudicherà un microfono d’oro. Il programma non è in diretta e ogni settimana vengono trasmesse le puntate precedentemente registrate in una città diversa. Fiorello è un jolly: canta, balla, snocciola battute divertenti, duetta con i concorrenti, ma non ruba loro la scena. La prima canzone che fa cantare in una gremita piazza di Alba, in provincia di Cuneo, è L’italiano di Toto Cutugno. Nelle case c’è voglia di leggerezza, di evasione. È l’Italia del 1992, sventrata dalle stragi di mafia e da Tangentopoli. Il Paese guarda con nostalgia agli anni Ottanta, mentre è in cerca di una nuova identità legata al decennio appena iniziato. Alle 20, per trenta minuti, la gente si sintonizza su Italia 1 e, con un po’ di timidezza, come quando si partecipa a una festa ma si fatica a buttarsi nella mischia, tra un cotoletta pronta in padella e un polpettone in forno, mamma, papà e figli, si improvvisano cantanti, magari brandendo il telecomando a mo’ di microfono, perché a un certo punto ci si lascia proprio prendere dalla sana competizione casereccia.
Il rischio flop, poi il decollo
Purtroppo, le prime puntate non riscuotono il successo sperato e molti anni dopo lo stesso Fiorello racconterà che durante le prime puntate il pubblico era composto da uno sparuto gruppo di persone, al massimo una ventina, e la telecamera indugiava sempre su quei pochi, non sia mai che si scoprissero gli altarini e, cioè, che quel programma non se lo filava ancora nessuno. Dopo la messa in onda delle prime puntate con dati deludenti, ma Fatma Ruffini chiede che alla sua “creatura” venga data una possibilità, trovando l’appoggio di Silvio Berlusconi. Questo permise alla trasmissione di andare in onda durante le festività natalizie. Ed è proprio in questo periodo che il Karaoke di Fiorello registra una impennata negli ascolti, così da fugare il rischio della sua chiusura. Diversi sono i volti, non ancora famosi, che prendono parte alle varie edizioni del Karaoke, come Elisa Toffoli a Gorizia, Laura Chiatti a Marsciano, in provincia di Perugia, Silvia Salemi a Palazzolo Acreide, in Sicilia, o Tiziano Ferro a Latina, mentre nella tappa di Alghero canta e balla in prima fila una giovanissima Elisabetta Canalis.
Il programma diventa presto un cult, i ragazzini iniziano a venerare Fiorello, la cui faccia sorridente invade gadget, magliette, accessori per la scuola come zaini, diari, quaderni. Tutti cantano Fiorello e Fiorello fa cantare l’Italia. Intanto il successo lo travolge, qualcuno dice di vederlo girare in Limousine, spalleggiato dalle guardie del corpo. “Ero una sorta di Fedez, Chiara Ferragni e Belen tutti insieme”, ha raccontato di recente in un’intervista, ricordando quegli anni d’oro.
L’ultima puntata
Ma come per tutte le cose belle, anche l’era del Karaoke è destinata a finire. L’ultima puntata con Fiorello al timone viene registrata nel 1994 a San Severino Marche, in provincia di Macerata. Dopo, il testimone passerà a un a Beppe Fiorello, fratello minore di Rosario, allora noto come Fiorellino, e oggi affermato attore televisivo, che per far fronte ai bassi ascolti viene supportato da Antonella Elia. Nel 1995 cala definitivamente il sipario per l’inconfondibile palco color canarino, ma non per colui che diventerà il più grande showman italiano.