“È molto provato”. Turetta da oggi nel carcere di Verona

“È molto provato”. Turetta da oggi nel carcere di Verona

Si è svolto secondo i piani il trasferimento di Filippo Turetta, accusato di omicidio volontario aggravato e sequestro di persona nei confronti di Giulia Cecchettini, dalla Germania all’Italia. Questa mattina alle 8 un volo di Stato dell’Aeronautica militare è decollato dall’aeroporto di Roma Fiumicino per dirigersi in quello di Francoforte sul Meno. Qui è stata programmata la consegna del detenuto dalle autorità tedesche a quelle italiane nella zona di sicurezza dell’aeroporto.

Poco dopo le 9 di questa mattina, Turetta è arrivato presso lo scalo in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine italiane. È stato consegnato alle autorità italiane ammanettato a mani e piedi, com’è consuetudine fare in Germania per questioni di sicurezza. Il decollo è avvenuto poco prima delle 10.45 e il volo è atterrato all’aeroporto di Venezia Marco Polo con circa mezz’ora di anticipo, prima delle 11.30. Il trasferimento è stato effettuato con un velivolo di tipo Falcon 900, lo stesso che 7 anni riportò in Italia dall’India il marò Salvatore Girone. Turetta è salito a bordo dell’aero in tuta e scarpe da ginnastica, con un giubbotto blu. La barba è incolta, lui silenzioso, rassegnato e dimesso, completamente disinteressato a quello che gli stava accadendo intorno. Durante il viaggio non ha fatto alcun riferimento a quanto accaduto.

Una volta atterrato, il 22enne è stato scortato dagli agenti dello Scip fino agli uffici della Polizia di frontiera, dove gli è stata notificata ufficialmente l’ordinanza di custodia cautelare. Dopo il disbrigo delle pratiche burocratiche, è stato preso in consegna dai carabinieri che, contrariamente a quanto inizialmente previsto, non lo accompagnano né a Venezia né a Padova, ma presso il carcere di Verona, nello stesso carcere in cuiè rinchiuso Benno Neumar. Lungo il percorso è stato predisposto un servizio di sicurezza per evitare che l’auto sulla quale Turetta viaggerà per compiere il tragitto venga presa di mira da azioni di rivolta e protesta nei suoi confronti. Il corteo era formato da diverse auto e moto dei carabinieri. In carcere, Turetta è arrivato poco prima delle 15.

Il primo passaggio effettuato è nel reparto infermeria dell’istituto penitenziario di Montorio per valutazioni da parte dell’equipe psicologica e psichiatrica. In questo reparto potrebbe stare qualche giorno prima di essere trasferito nella sezione “protetti”, dedicata ai detenuti accusati di reati a “forte riprovazione sociale”, dove non sarà in isolamento ma in cella con un altro detenuto. “Turetta è un detenuto normale“, ci ha tenuto a specificare la direttrice del carcere di Verona, Francesca Gioieni.

Dal momento in cui all’indagato viene notificato il provvedimento di custodia cautelare, il gip ha al massimo cinque giorni per procedere con l’interrogatorio. Questo potrebbe avvenire già lunedì ma dev’essere dato il tempo congruo ai suoi avvocati per leggere tutto l’ incartamento finora prodotto nel fascicolo riguardante l’omicidio di Giulia Cecchettin. “Oggi Filippo Turetta è in Italia per essere giudicato dalla magistratura del nostro Paese. Lo avevo detto domenica scorsa, in Sicilia, che era una questione di pochissimi giorni e così è stato grazie alla collaborazione con le autorità tedesche“, ha dichiarato ministro Antonio Tajani oggi a Perugia a margine del congresso provinciale di Forza Italia.

Allo stato, non avendo ancora avuto alcun contatto con il mio assistito, né avendo potuto accedere agli atti del procedimento, qualsiasi dichiarazione da parte mia sarebbe, oltre che non autorizzata, in ogni caso inappropriata e prematura“, ha dichiarato nella tarda serata di ieri l’avvocato Giovanni Caruso, legale di Turetta, che ha affiancato Emanuele Compagno. “Mi riservo“, ha concluso l’avvocato nella sua nota, “di fornire eventuali informazioni di pubblico interesse, nel rispetto congiunto sia del diritto all’informazione, sia del riserbo personale e investigativo, una volta presi contatti col mio assistito ed esaurite le imminenti attività giudiziarie“. Già oggi, Turetta ha incontrato Caruso, arrivato prima di lui presso il carcere di Verona, mentre eventuali colloqui coi familiari devono invece essere autorizzati dai magistrati. “È molto, molto provato, disorientato, anche se con lui sono riuscito ad avere un’interlocuaizone accettabile“, ha detto il legale. Con ogni probabilità questi incontri avverranno solo dopo l’interrogatorio di garanzia, previsto non prima di lunedì davanti al gip di Venezia Benedetta Vitolo.

L’avvocato Compagno rinuncia al mandato

Nel pomeriggio l’avvocato Emanuele Compagno ha rinunciato al mandato di difensore di Turetta. “Considero concluso con l’arrivo in Italia di Turetta il mio lavoro di difensore d’ufficio – ha detto all’Ansa – anche se lui stesso mi aveva nominato quale difensore di fiducia. Adesso il processo andrà avanti. Fin dall’inizio avevo detto ai familiari che sarebbe servito un legale di fiducia, e ho depositato la rinuncia nel pomeriggio di oggi”. Il difensore di Turetta rimane quindi l’avvocato Giovanni Caruso. La rinuncia di Compagno non ha nessun legame con le polemiche sollevate a proposito di alcuni video di alcuni anni fa, diffusi su Internet, che avevano suscitato alcune polemiche.

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