Il tribunale del Fatto Quotidiano presieduto dal giudice Marco Travaglio ha subito emesso sentenza. Per loro il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è già condannato. Il reato: ha fatto fermare il Frecciarossa su cui viaggiava. Lo aspettavano a Caivano e il treno era in pesantissimo ritardo: 100 minuti (altro che alta velocità!) Così ha preferito farsi venire continuare in auto da Ciampino e non perdere l’appuntamento istituzionale. Apriti cielo! Giuseppe Conte, dimentico della polemica sul volo di Stato dell’allora Guardasigilli Alfonso Bonafede, grida al “privilegio del singolo”. E Matteo Renzi? Ovviamente lui è subito corso a chiedere le dimissioni Ma proprio lui… smemorato come il Giuseppi nazionale. Nel 2015 aveva preso un Falcon dell’Aeronautica militare per volare a Courmayeur a sciare con la famiglia. Non può che beccarsi il terzo posto del podio dei peggiori.
Al secondo, invece, c’è il giudice di Firenze, Franco Attinà, che ha disposto il non luogo a procedere per i tre eco vandali di Ultima generazione che nel luglio del 2022 si erano incollati le mani alla Primavera del Botticelli agli Uffizi. Per la toga, iscritta a Magistratura democratica, il fatto non sussiste. In pratica il processo è stato chiuso prima ancora di cominciare. Cari podisti, avete letto bene: il fatto non sussiste! Pensate che persino i tre teppisti green hanno ammesso che non si aspettavano una sentenza in tal senso. “E ora – hanno subito promesso – continueremo nelle nostre azioni dimostrative”. Tanto, a partire da questo momento, gli eco vandali sanno di poter contare su un salvacondotto che li libera da qualsiasi scempiaggine. Anche dalle azioni di vandalismo. Basta che le facciano in nome di Greta Thumberg!
Ma veniamo al primo posto del podio che tocca a pieno diritto a tutti i sinistri che da una settimana a questa parte straparlano di patriarcato. Tra questi la peggiore di tutti è stata Lilli Gruber. “In Italia – ha detto in televisione – c’è una forte cultura patriarcale e questa destra-destra al potere non la sta contrastando”. E poi è passata ad accusare il premier Giorgia Meloni: “Ci tiene ad essere chiamata il presidente, sarà anche questa una cultura di destra patriarcale”. Ma quale patriarcato! Ma come si può arrivare a strumentalizzare le tragedie più orribili, come quella di Giulia Cecchettin, pur di attaccare il governo? Che poi: patriarcale la Meloni, primo presidente del Consiglio donna d’Italia! Anche questa volta la Gruber ha sbagliato bersaglio. Ma può consolarsi: a sinistra è in ottima compagnia.