Sul piatto ci sono 153 milioni di euro per le attività filantropiche. Questo è il budget 2024 di Fondazione Cariplo e il primo atto del nuovo presidente, Giovanni Azzone, dallo scorso maggio alla guida della più importante fondazione bancaria italiana, forte di 8 miliardi di patrimonio che rende fra i 300 e i 350 milioni l’anno. Cariplo gode di buona salute e ha arrotondato a 375 milioni (da 320 milioni) il fondo di stabilizzazione per garantire le erogazioni filantropiche anche in caso di ciclo economico negativo. Ieri, durante un evento a Milano, sono state presentate le linee strategiche per il prossimo anno, un appuntamento che è servito anche a tastare gli umori su varie partire strategiche.
In primis, l’interesse era per lo scorporo della rete di Tim, un affare in cui il ministero dell’Economia avrà il 20% della società post scorporo al fianco del fondo Kkr. Il fondo infrastrutturale F2i, di cui la Fondazione è tra i soci con il 7,2%, investirà 1 miliardo (per una quota tra il 10-15%) attraverso il collocamento di un fondo. «C’è interesse all’operazione, tocca il tema delle infrastrutture e contribuisce allo sviluppo del paese. Non abbiamo per ora definito modalità di intervento specifico. Nel momento in cui c’è condivisione prenderemo una decisione», ha detto Azzone. Insomma, Fondazione Cariplo farà la sua parte e all’inizio del 2024 determinerà anche il suo contributo. Secondo quanto si apprende da ambienti finanziari, la fiche di Cariplo dovrebbe attestarsi tra 50 e 100 milioni, per un contributo complessivo delle Fondazioni che dovrebbe attestarsi nella forbice fra 350 e 500 milioni. L’esatto perimetro dell’intervento dipenderà da diversi fattori, tra i quali l’andamento del collocamento del fondo dedicato alla rete di cui si sta occupando F2i. Quest’ultima, guidata da Renato Ravanelli, è al centro di una diatriba dopo la disdetta del patto di sindacato da parte di alcuni soggetti, a partire dalla Fondazione Crt con a capo Fabrizio Palenzona. «Cassa depositi e prestiti ha attivato la proposta di un incontro che probabilmente si terrà appena dopo le vacanze, a gennaio», ha detto Azzone che auspica si possa tornare a una «governance condivisa».
Il dossier rete non è l’unico che ha visto come protagonista Fondazione Cariplo – tra i grandi azionisti di Intesa Sanpaolo con il 5,2% – che ha partecipato con 10 milioni all’operazione di sistema l’anno scorso ha portato all’aumento di capitale da 2,5 miliardi di Mps. «Sta andando benone: abbiamo comprato le azioni come tutti a due, quindi in questo momento sono plusvalenti del 50%», ha affermato il direttore generale della Fondazione, Sergio Urbani, che ha sottolineato come Cariplo non abbia partecipato all’ultimo collocamento sul mercato, che ha portato il Mef a vendere il 25% dell’istituto. A un certo punto Cariplo uscirà, ma l’operazione si è già rivelata vincente: a proposito, ieri il titolo di Banca Mps è risalito a un passo da quota 3 euro (+1,8%), ricucendo in buona parte la caduta dopo l’operazione del Mef.
Tornando al piano filantropico da 153 milioni che in corso d’anno potrebbero aumentare – destinato non solo alla Lombardia e alle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola dove l’ente opera – ne vede circa 20 destinati al Fondo per il contrasto alla povertà educativa e al Fondo Repubblica Digitale, per aiutare le persone a sviluppare competenze in quest’ambito. Grande attenzione, infine, tra i numerosi progetti anche alla ricerca: con 8,3 milioni per sostenere i giovani ricercatori e i 2,7 milioni con Telethon per esplorare il genoma umano nella sua interezza.