È qualcosa che ha vissuto chiunque abbia avuto un raffreddore. Di giorno si continua, seppur con qualche lieve fastidio a condurre una vita normale, ma quando arriva l’ora di andare a letto e si ha bisogno di un sonno ristoratore, iniziano i problemi.
Perché i sintomi del raffreddore aumentano di notte
Il naso si chiude, entrambe le narici o anche una soltanto (che a volte è ancora più fastidioso), e quella leggera tosse si trasforma di notte in qualcosa di insopportabile, che ci sveglia o proprio non ci fa prendere sonno, con il risultato che il giorno dopo, stiamo malissimo, non tanto per raffreddore, piuttosto per la mancanza di riposo. Ma perché avviene questo fenomeno e che correlazione esiste tra i virus da raffreddamento e il sonno? A spiegarlo sono stati alcuni studi, ma anche illustri medici come il primario di malattie neruroinfettive, il prof. Dan Pastula della School of Medicine e la Colorado School of Public Health dell’Università del Colorado.
“Il corpo durante la notte combatte in maniera massiccia i numerosi agenti patogeni che possono provocare il raffreddore. Si può trattare di un adenovirus, o un coronavirus (proprio quello simile al Covid) o ancora più semplicemente un rinovirus. Quando si viene infettati da uno di questi, il nostro organismo attiva una potente risposta immunitaria per combatterlo e ucciderlo. Facendo questo però, crea un’infiammazione in tutto il corpo“.
Per comprendere al meglio, il nostro corpo ha una sorta di “orologio interno”, il ritmo circandiano, che scandisce le fasi della nostra giornata. Si tratta di un mix di cambiamenti fisiologici, mentali e comportamentali, che hanno appunto un ciclo di 24 ore. Durante il giorno, la nostra energia è destinata alla normali attività di vita, mentre la notte, quando il corpo con il sonno si ferma, questa viene indirizzata per rafforzare il sistema immutitario.
Specificando in maniera pià approfondita, il cortisolo che è l’ormone dello stress, aumenta durante il giorno, rallentando il sistema immunitario, al contrario quando questo ormone si abbassa di notte, i nostri “soldatini” scendono in campo con la conseguente infiammazione. “Paradossalmente sebbene questo sia un processo normale e necessario per la guarigione, comunque fa peggiorare i sintomi comuni del raffreddore“, spiega il professore.
La posizione sdraiata notturna
Anche la posizione sdraiata in cui dormiamo può far peggiorare i sintomi. Questo accade perché quando si è in posizione eretta la gravità spinge il muco prodotto verso il basso spingendoci a soffiamo spesso il naso durante il giorno. Quando invece ci sdraiamo per dormire, il muco risale accumulandosi nella testa e nella parte posteriore della gola, da qui la tosse e il naso chiuso.
Come rendere i sintomi più sopportabili
Nonostante quelli che avvertiamo come “fastidi” siano la modalità del nostro corpo di combattere il virus, esistono alcuni semplici rimedi per renderli più accettabili e godere di un sonno ristoratore.
Lavaggi nasali
Mantenere il naso pulito è una delle prime regole fondamentali che vale anche per i bambini o i neonati a cui i pediatri li consigliano frequentemente. Si possono utilizzare soluzioni fisiologiche o marine che “lavano” anche le impurità e molti virus. In questo modo le cavità nasali ben umidificate tendono a sgonfiarsi prima.
L’ambiente umido
Allo stesso modo avere in casa un ambiente umido, soprattutto d’inverno quando i caloriferi tendono a seccare l’aria, è fondamentale. In commercio esistono moltissimi modelli di umidificatori molto semplici da usare, che tenendo naso, gola e bocca ben idratate, aiutano a respirare meglio.
Il rimedio della nonna
Il classico suffumigio è un rimedio antico ma sempre molto efficace. Si prepara con una bacinella di acqua molto calda a cui si aggiunge bicarbonato di sodio e gocce di eucalipto. In alternativa si possono usare anche oli essenziali come menta, pino, timo, melaleuca o rosmarino che hanno tutte proprietà espettoranti che favoriscono l’apertura del naso chiuso e l’eliminazione del muco. Un avvertenza molto importante è quella di fare attenzione all’acqua calda che cadendo può provocando ustioni al corpo. Per questo il trattamento è assolutamente sconsigliato nei neonati o nei bambini piccoli.
Come dormire
Anche la posizione, come abbiamo visto, è importante. È consigliato dormire in supini con la testa più sollevata rispetto al corpo, basta aggiungere un cuscino in più, per non far defluire il muco verso le narici. In alternativa anche dormire da un lato può aiutare. La posizione sconsigliata è invece quella a pancia in sotto.
Alimenti liquidi e caldi
Bere bevante calde prima di andare a dormire come tisane, camomilla latte, e cenare con alimenti prevalentemente liquidi come zuppe o minestre aiutano a sciogliere le secrezioni e ad eliminare il muco.