“Il mio corpo si è spento”, l’atleta Emilia Brangefalt si toglie la vita

"Il mio corpo si è spento", l'atleta Emilia Brangefalt si toglie la vita

L’addio forzato al mondo della corsa a causa di un problema di natura cardiaca emerso solo di recente è stato un dolore troppo grande da sopportare per la giovane atleta svedese Emilia Brangefalt, che ha deciso di farla finita all’età di 21 anni.

Il dramma interiore vissuto dalla campionessa di trail running è stato talmente devastante da toglierle la voglia di vivere, fino ad arrivare a farle prendere la decisione di suicidarsi lo scorso 13 novembre. La notizia, che ha scosso il mondo dell’atletica leggera, è stata diffusa solo dieci giorni dopo la tragedia.

Emilia Brangefalt era una campionessa di trail running in piena ascesa, con tutta una carriera davanti a sé che avrebbe potuto regalarle delle immense soddisfazioni. L’atleta aveva conquistato la medaglia di bronzo nella specialità dello short trail ai Mondiali del 2022 in Thailandia, ed era arrivata quinta nell’edizione di quest’anno a Innsbruck. Il suo meraviglioso mondo è andato tuttavia in frantumi dopo la recente diagnosi di un problema al cuore avvenuta durante un controllo medico. La sua frequenza cardiaca, in condizioni di riposo, oscillava pericolosamente tra i 120 e i 150 battiti al minuto, un numero troppo alto per poter pensare di innalzare ulteriormente tale soglia durante l’attività agonistica senza che questo comportasse dei pericoli per la sua salute. Il suo amore per la corsa e l’attività agonistica era stato ridotto in brandelli.

Ciò nonostante Emilia aveva sperato di recuperare ed era rimasta a riposo per alcuni mesi, senza, tuttavia, ottenere risultati incoraggianti. Lei stessa aveva spiegato ai suoi followers su Instagram la sua situazione.“È da un po’ che non pubblico qualcosa qui. E questo perché dalla fine di luglio il mio corpo si è spento”, raccontava la 21enne qualche giorno fa. “Non sono riuscita più ad allenarmi a causa della frequenza cardiaca estremamente elevata (120-150 bpm) semplicemente stando in piedi, anche solo fare una passeggiata è doloroso in questo momento”. Ciò nonostante gli esami strumentali non avevano rivelato evidenti problematiche.“Sono stata in ospedale e visitata dal medico più di 20 volte, ma ogni singolo esame del sangue/elettrocardiogramma/esame del ciclo è buono”, precisava Emilia. “Il mio corpo è ancora molto stressato, anche se gli ho dato così tanto amore negli ultimi mesi. Forse è stato troppo per una ragazza di 21 anni correre Transvulcania 48k e WMTRC 45k con meno di un mese di pausa”.

Nella parte conclusiva del post emerge con forza tutta la grande sofferenza vissuta dalla ragazza. “Sono molto triste perché correre e allenarsi significa tanto”, scriveva in conclusione Emilia, “ma ora vivere una vita normale è difficile. Nell’ultimo mese ho passato più ore a letto che in piedi. Forse un giorno tornerò. Oppure non lo farò. Spero che il mio corpo possa riprendersi da questo”. Così, purtroppo, non è stato, e la 21enne non è riuscita a sopportare l’immenso dolore per l’addio alla sua amata corsa.

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