“Ho visto il segno con le quattro dita”: così ha evitato lo stupro a Milano

"Ho visto il segno con le quattro dita": così ha evitato lo stupro a Milano

Un gesto d’intesa tra due giovani donne ha evitato che si consumasse l’ennesimo stupro. Questa volta la ragazza in pericolo è riuscita a farsi notare, piegando il pollice nel palmo e portando le altre dita verso il basso. Il segnale convenzionale di aiuto delle vittime di violenza è stato percepito da un’altra persona che, chiamando tempestivamente il 112, ha fatto arrestare il molestatore. L’episodio è accaduto di notte a Milano, in via Torino, ed è stato raccontato al Corriere della Sera dalla stessa giovane che ha colto al volo il disagio della coetanea. “Mentre faceva il signal for help – ha detto – cercava di non farsi notare. Sembrava non credesse di avermi convinta, io ero già al telefono con la polizia e lei mi continuava a mostrare la mano di nascosto”.

La vicenda

Erano le tre di notte e la ragazza che ha salvato dallo stupro la 19enne in balia di un molestatore, un’addetta di un fast food di via Torino, si era già accorta che qualcosa non andava. Quando la vittima e il suo carnefice si sono avvicinati al locale, quasi in chiusura, ha percepito una certa tensione, anche se apparentemente i due sembravano una normale coppia di fidanzati. L’incubo per la 19enne era cominciato già da un po’ di tempo. Il molestatore, un 23enne nordafricano, ha chiesto una sigaretta agli addetti del fast food dicendo che la ragazza doveva andare in bagno. In quel momento si sono incrociati gli sguardi delle due donne e la vittima dell’abuso ha pensato di fare il segnale convenzionale per attivare l’attenzione della commessa. “Lavoro la notte. Sono abituata a osservare – ha continuato – a confrontarmi con facce diverse, situazioni delicate. Lei non sembrava agitata. Almeno finché non ha incrociato il mio sguardo e senza farsi vedere mi ha mostrato la mano”.

Il segnale convenzionale

L’addetta al fast food ha compreso subito cosa stava accadendo, poiché quel segnale convenzionale lo conosceva bene. “L’avevo scoperto in passato sui social – ha confermato – in televisione. Se n’è parlato. Da un anno abbiamo gli adesivi con il numero antiviolenza nei nostri bagni. Sono una ragazza. Mentre lui parlava con i colleghi io ero già al telefono con la polizia”. Il tempo necessario agli agenti del commissariati di portarsi in via Torino è trascorso in un lampo. Dopo aver fumato il nordafricano con la ragazza si sono allontanati, ma gli addetti del fast food li hanno inseguiti a distanza per vedere dove andavano e dare le informazioni giuste alle forze dell’ordine.

L’intervento della polizia

La commessa ha spiegato che l’operatrice del 112 ha capito subito che si trattava di un tentativo di stupro seppure lei era costretta a parlare a bassa voce per non farsi sentire dal molestatore. “Mi hanno chiesto se era da cartellino rosso – ha sottolineato – e io ho risposto di sì. A quel punto mi hanno confermato che stavano arrivando”. I poliziotti non hanno avuto difficoltà a fermare il 23enne marocchino e il giudice ha convalidato l’arresto con l’accusa di violenza sessuale.

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