Bancari, chiuso il contratto. Ok all’aumento di 435 euro

Bancari, chiuso il contratto. Ok all'aumento di 435 euro

Nel segno del «più salario, meno orario», Abi e sindacati hanno chiuso il contratto dei 270mila dipendenti bancari, gonfiando la busta paga con un aumento di 435 euro mensili (a regime nel 2026). Un aumento che per il cedolino di dicembre diventa di addirittura 1.600 euro (1.250 di un tantum per il periodo di vacanza contrattuale e 250 della prima rata di quello mensile). Il nuovo contratto, che scadrà il 31 marzo del 2026, prevede infatti che gli aumenti scattino da dicembre e che nello stesso mese vengano pagati anche gli arretrati per il periodo luglio-novembre 2023. Rientra nella parte economica anche il ripristino pieno della base di calcolo del trattamento di fine rapporto, mentre dall’1 luglio del 2024 l’orario di lavoro settimanale verrà ridotto di 30 minuti e passerà a 37 ore. Una svolta se si vuole simbolica, ma che indica una tendenza che non era affatto scontata.

Così come non era scontato, un anno fa, che il contratto sarebbe stato rinnovato nella sua forma unitaria e dunque nazionale. Un risultato che le sigle sindacali rivendicano con soddisfazione. E che, per come sono andate le cose, ricompatta anche le banche, mai così divise come nell’occasione della trattativa conclusa ieri. Una spaccatura arrivata fino all’uscita di Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana, dal comitato dell’Abi dedicato al contratto (Casl), guidato da Ilaria Dalla Riva, manager di Unicredit, l’altro big nazionale. Una storiona finita bene al punto che l’Abi, nella sua nota di ieri, ha ringraziato «la forte determinazione e responsabilità» sia «del presidente del Casl», sia «di Intesa Sanpaolo», sia «delle organizzazioni sindacali tutte e del ruolo di sintesi e lungimiranza politico-strategica di Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, primo sindacato della categoria».

Mentre lo stesso Sileoni ha sottolineato il ruolo decisivo svolto da Intesa: «Senza la fondamentale presa di posizione dell’amministratore delegato Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, esplicitata al nostro congresso nazionale di giugno, sarebbe stato molto più complicato raggiungere questo accordo». Per il segretario generale Uilca, Fulvio Furlan, è stato chiuso «un accordo di grande valore economico e sociale, che mette al centro le persone, il loro benessere e la conciliazione vita-lavoro». Mentre il rinnovo dei bancari è «di svolta e innovativo» per il segretario generale First Cisl Riccardo Colombani.

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