Mal di schiena: perché gli esperti consigliano di muoversi

Mal di schiena: perché gli esperti consigliano di muoversi

I disturbi muscoloscheletri, meglio conosciuti con il comune mal di schiena, sono tra le condizioni più frequenti che affliggono uomini e donne in tutto il mondo e comprendono oltre 150 condizioni diverse che colpiscono articolazioni, muscoli, ossa, legamenti, tendini e la colonna vertebrale.

Chi ne soffre di più

Come spiega un ampio studio pubblicato su The Lancet Reumatology, appena tre anni fa in tutto il mondo erano quasi 500 milioni le persone a soffrire di questa patologia con un aumento del 123,4% rispetto ai 221 milioni registrati nel 1990. La proiezione, però, è spaventosa: i dolori alla schiena si moltiplicheranno aumentando del 115% nel 2050 quando a soffrirne sarà oltre un miliardo di individui: numeri spaventosi se verranno confermati. Sono le donne a sperimentare più frequentemente questo problema “che aumenta con l’età fino a raggiungere un picco tra 65 e 69 anni nei sessi maschile e femminile”, spiegano i ricercatori.

Quali sono le cause

Molto spesso sono le cattive abitudini a scatenare mal di schiena che ci accompagnano durante l’arco della giornata e non si risolvono così facilmente: innanzitutto sovrappeso e fumo sono i fattori scatenanti ma anche la tipologia di lavoro quotidiana ha la sua influenza. Sebbene esistano molte cure disponibili tra cui la stimolazione muscolare, una terapia laser o Tens (Stimolazione Elettrica Nervosa Transcutanea), nella maggior parte dei casi non sono necessarie cure farmacologiche ma sarebbe soltanto sufficiente un diverso stile di vita, primo su tutti un maggiore movimento durante l’arco della giornata. Una vita sedentaria può causare, automaticamente, l’insorgere di disturbi alla schiena che si possono facilmente evitare con le dovute accortezze.

Come si cura

Solo durante le fasi più acute del dolore è consigliato un riposo assoluto, ma poi è bene cercare di riprendere le attività quotidiane prima possibile. Il mal di schiena va curato con esercizi specifici, attività fisica regolare e imparando a gestire la quotidianità, senza mai mettersi fermi, ha spiegato al Corriere il prof. Paolo Grossi, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Anestesia Rianimazione Terapia del Dolore dell’Asst “Gaetano Pini” di Milano. Ecco il “segreto”: rimanere fermi il meno possibile senza farsi sopraffare dal mal di schiena ma combatterlo attivamente muovendosi il più possibile. Oltre a essere un’ottima cura, infatti, il movimento è un’ottima arma di prevenzione.

L’esperto spiega anche che, chi si rivolge a pratiche come osteopatia, chiropratica, massaggi e agopuntura sperimentano “un’efficacia soggettiva che dipende da tanti fattori, tra cui la collaborazione del paziente e la sua capacità di ‘lasciarsi andare’ e rilassarsi nelle mani del terapeuta; proprio per questo non tutti sono i giusti candidati alle tecniche passive”, ha aggiunto. Come si vede, non sono queste le soluzioni definitive a una problematica che, spesso, ha origine da noi stessi. Stesso discorso vale per le cure farmacologiche: “analgesici potenti possono avere un impatto negativo sulla funzionalità o la qualità di vita degli anziani e anche interferire con gli altri medicinali che spesso assumono”, conclude l’esperto.

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