Sabato e domenica nel Foglio. Cosa c’è negli inserti del fine settimana

Questo weekend nel giornale ci sono tredici pagine di inserto culturale

Questo fine settimana nel giornale ci sono tredici pagine di inserto culturale. Ecco cosa trovate in edicola (e potete scaricare anche qui dalle 22.30 di venerdì).



La tv che si parla addosso. Conduttori che intervistano conduttori, amarcord infiniti sulle stesse trasmissioni, talk pomeridiani fatti con lo stampino. E la metatelevisione fa sparire gli spettatori. Solo con gli ultrasessantenni si tira avanti – di Andrea Minuz

L’anno fatale. Una politica conservatrice inglese, un Papa polacco, un ayatollah, un apparatchik cinese e il filosofo del postmoderno. Era il 1979 – di Giulio Meotti

L’altra erede del Cav. E’ lei la vera anti-Meloni? Colloquio con Francesca Pascale, dal Calippo ai diritti, da Arcore a Roma Nord – di Michele Masneri

Il primo della lista. Gli anni nel bunker di Hassan Nasrallah, il leader bidimensionale di Hezbollah, la cui vita e morte sono un fatto tra Israele e l’Iran – di Micol Flammini

La golf non si accende più. I sindacati, il Land della Bassa Sassonia, gli eredi di Porsche. La crisi della Volkswagen affonda nella storia – di Stefano Cingolani

Il velo pietoso. Nasconde e al tempo stesso svela. La preziosa e sensuale inviolabilità femminile, la polemica con l’islam e la comparsa di Madonna con D&G – di Fabiana Giacomotti

Il matriarcato che avanza. Le nuove leader e lo spettro di un passato mitico in cui comandavano le donne. Grandi madri, amazzoni, suffragette – di Annamaria Guadagni

La coscienza dell’industria italiana: Luraghi, il manager intellettuale che inventò la Giulietta. Dalla Linoleum all’Alfa Romeo, dai romanzi alle poesie. Poi la Civiltà delle Macchine con Sinisgalli. Storia anti ideologica di un socialdemocratico che credeva nella funzione civica dell’impresa – di Marco Ferrante

Ucronico a chi? E se Napoleone non avesse perso a Waterloo? Carrère ragiona sulle alternative della storia e approda a un disperato senso di indifferenza – di Mariano Croce

E Gramsci stonò sul jazz. Era curioso e interessato a tutto, ma diffidava dei nuovi modi di comunicare la cultura popolare. Sinistra e modernità – di Siegmund Ginzberg

I libri di Trump. Ne ha pubblicati più di quanti ne ha letti? Lo strano rapporto del tycoon con la carta stampata, dalla Bibbia alle insinuazioni di analfabetismo – di Giulio Silvano

Nuovo Cinema Mancuso. I film della settimana, le serie del momento e i dietro le quinte raccontati da Mariarosa Mancuso

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